Bioshock

Bioshock, un’ utopica città sottomarina, alimentata dall’energia geotermica dei vulcani e rifornita di ossigeno dalle piante coltivate in apposite serre, Rapture era il sogno del suo fondatore Andrew Ryan.
Quel sogno divenne l’incubo per i molti gamers che amarono lo sparatutto Bioshock
Impersonando Jack, un sopravvissuto ad un disastro aereo, il giocatore entrerà fortunosamente a Rapture attraverso un faro in mezzo all’oceano.
Una volta in città capiremo che nulla assomiglia alla descrizione avuta durante il tragitto per raggiungere il fondale oceanico.

Utilizzando classiche armi e facendo affidamento sull’ADAM, un composto che dona potenziamenti fisici e “magici” al giocatore, dovremo cercare di salvare questa utopia sottomarina alleandoci a quello che sembra il nostro unico amico, uno sconosciuto di nome ATLAS.
Alla fine di un viaggio, tutt’altro che scontato e per nulla breve, tra sogni infranti e paranoie, tra violenza e turbe emotive, è possibile arrivare a tre finali diversi, sviluppati a seconda di come avremo scelto di agire durante il gioco.
Avete mai provato l’ansia di vagare per le strade di Rapture?
Vi siete mai scontrati con gli inquietanti Big Daddy?
Scrivetecelo
«𝕬𝖑𝖑 𝖌𝖔𝖔𝖉 𝕿𝖍𝖎𝖓𝖌𝖘…
𝖔𝖋 𝖙𝖍𝖎𝖘 𝕰𝖆𝖗𝖙𝖍… 𝖋𝖑𝖔𝖜…
𝖎𝖓𝖙𝖔 𝖙𝖍𝖊 𝖈𝖎𝖙𝖞.»
(Frase alle porte di Rapture)

CURIOSITA’

Per il primo Bioshock era stato progettato anche un Plasmide che permetteva di teletrasportarsi, che poi non venne inserito nel gioco finale. In Bioshock 2, però, è possibile trovare un easter egg dedicato a questo Plasmide mai apparso, una fiala chiamata in inglese Unstable Teleport Plasmid


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