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Chi non ricorda Jessica Fletcher, la scrittrice di gialli dalla mente acuta e dal cuore grande…
Nato nel 1967 a San Pedro, in California, Chet Zar è un artista visivo capace di spaziare con naturalezza tra pittura, scultura, trucco prostetico ed effetti speciali. Il suo stile è inconfondibile: volti deformi, occhi vuoti o liquidi, espressioni attonite o dolenti, corpi mostruosi eppure statici come in una posa sacrale.
65 anni di Psycho… il capolavoro immortale di Alfred Hitchcock che ha cambiato il cinema per sempre 🔪🎬
The Last Thing Mary Saw è un’opera prima affascinante e disturbante, scritta e diretta da Edoardo Vitaletti. Si tratta di un horror storico dalle tinte gotiche che intreccia atmosfere soffocanti, suggestioni soprannaturali e riflessioni sulla repressione emotiva e spirituale. Ambientato nel New England del XIX secolo, il film racconta una vicenda oscura e intensa, in cui amore e fede entrano in collisione.
Nel panorama dell’arte contemporanea, pochi artisti sanno coniugare la delicatezza della tecnica con l’inquietudine del contenuto come Caitlin McCormack, artista statunitense che ha fatto del filo di cotone e dell’uncinetto il mezzo per evocare forme scheletriche e spiriti del passato. Le sue opere, all’apparenza fragili e quasi eteree, sono invece dense di significati oscuri, sospesi tra l’anatomia e il simbolismo, il lutto e l’ossessione. È come se ogni sua creazione fosse un reliquiario di carne scomparsa, un’eco impigliata nel tempo che non riesce più a dissolversi.
Smiley Face Killers è un thriller psicologico a tinte horror diretto da Tim Hunter, con una sceneggiatura firmata da Bret Easton Ellis. Il film si ispira liberamente a una teoria criminale che coinvolge un presunto gruppo di assassini seriali. Al centro della storia c’è Jake Graham, un giovane studente universitario che inizia a sentirsi seguito da presenze misteriose e a perdere il contatto con la realtà.
Grindhouse – A prova di morte è il segmento diretto da Quentin Tarantino per il progetto Grindhouse, concepito insieme a Robert Rodriguez come un doppio spettacolo ispirato ai film exploitation proiettati nei drive-in americani degli anni ’70. Tarantino sceglie di rendere omaggio al cinema d’azione e horror a basso costo, realizzando un’opera che gioca con lo stile visivo, le atmosfere e i cliché dell’epoca.
Nell’oscuro firmamento dell’arte contemporanea, Dari Zuron emerge come un astro inquieto, capace di scolpire l’incubo con la stessa grazia con cui altri tratteggiano la luce. Le sue opere, dense di simbolismi lugubri e suggestioni gotiche, sembrano respirare nel limbo tra la morte e la memoria, evocando figure scomposte, volti smarriti nel silenzio dell’oblio, ambientazioni crepuscolari in cui ogni dettaglio trasuda una bellezza ferita.
Nel panorama della scultura contemporanea, poche opere riescono a evocare un senso di oppressione esistenziale e struggente come quelle di Matteo Pugliese. Nato a Milano nel 1969, ma cresciuto a lungo in Sardegna, Pugliese è noto soprattutto per la serie Extra Moenia — letteralmente “fuori dalle mura” — una collezione di figure umane che sembrano emergere, lottare o essere inghiottite dalla materia stessa da cui sono composte.