E Tu Vivrai nel Terrore – L’ Aldilà

E Tu Vivrai nel Terrore - L' AldilàE Tu Vivrai nel Terrore – L’ Aldilà (diretto da Lucio Fulci,1981)

Il film in argomento è il secondo capitolo della cosiddetta “trilogia della morte” di Fulci, preceduto da “Paura nella città dei morti viventi” e seguito da “Quella villa accanto al cimitero”.Questo è sicuramente l’horror più visionario di Lucio Fulci oltre che tra i suoi film più apprezzati in assoluto. Cult assoluto del nostro cinema di genere ed apprezzato in tutto il mondo.

La storia inizia Louisiana, 1927: il pittore Zweick, sospettato di stregoneria, viene crocifisso in una cantina di un albergo. Nello stesso momento Emily, una ragazza del luogo, entra in possesso di un misterioso libro intitolato Eibon, e scopre che l’hotel è stato costruito su uno dei varchi dell’Inferno. Il libro prende fuoco tra le sue mani. Louisiana, 1981: Liza Merril, una giovane ragazza newyorkese, eredita l’hotel, che adesso versa in pessime condizioni.Liza scoprirà ben presto che l’hotel sorge sopra le porte dell’inferno, e quando queste porte verranno aperte, antichi spiriti maligni e non-morti, inizieranno a tormentare gli abitanti del villaggio.

L’ unico modo per fermare questa imminente catastrofe e’ trovare il “Libro Eibon”, un antico tomo che contiene la chiave per chiudere le porte dell’inferno. Insieme a un dottore locale di nome John e a un’indagatrice del paranormale di nome Emily, Liza si imbarcherà in una pericolosa ricerca per trovare il libro e mettere fine alla minaccia sovrannaturale, ma questo ovviamente non sarà per niente facile.

Tutto questo fino all’enigmatico ed inquietante epilogo della storia. Un finale aperto che lascia molte domande senza risposta. Senza svelare troppi dettagli, la scena mettera’ in discussione la realtà stessa, lasciando spazio a molte interpretazioni e riflessioni sul significato dell’aldilà e sulla possibilità di sfuggire al suo potere.

Alcune curiosità , dettagli e produzione

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“Se vi dicessimo che questo film contiene delle sequenze agghiaccianti potreste pensare alle solite invenzioni pubblicitarie. Noi vi diciamo soltanto: ENTRATE SE AVETE CORAGGIO!” «Dietro questa porta si trovano i terribili e indicibili segreti dell’Inferno. Nessuno che li scopre vive per descriverli. E vive nelle tenebre per tutta l’eternità».

Fonte: Antonio Bruschini & Antonio Tentori, Lucio Fulci, il poeta della crudeltà, Roma, Mondo Ignoto, 2004.

Hanno detto:

Clive Barker, celebre scrittore (Books of Blood) e regista particolarmente noto per Hellraiser, così si è espresso:

“Lucio Fulci è un genio. Il migliore. Il suo L’Aldilà è uno dei miei film di culto”

Fonte: Filmare la Morte, Il Cinema Horror e Thriller di Lucio Fulci, a cura di As Chianese e Gordiano Lupi – Edizioni Il Foglio

Riferimenti letterari:

Il libro di Eibon deriva dalla fantasia dello scrittore statunitense Clark Ashton Smith e dal Ciclo di Cthulhu di Howard Phillips Lovecraft, in cui il libro è immaginato come realmente esistito in due edizioni.[13]
L’hotel infestato da malefiche presenze rimanda invece al romanzo Shining, scritto da Stephen King nel 1977

Sceneggiatura:

Il film nacque da un’idea del produttore Fabrizio De Angelis, che ottenne un pre-finanziamento da alcuni produttori stranieri quando ancora non c’era né un soggetto, né una sceneggiatura, ma soltanto il titolo del film.
Per scrivere il copione fu chiamato Dardano Sacchetti, autore delle sceneggiature dei precedenti horror di Fulci, Zombi 2 e Paura nella città dei morti viventi. Sacchetti scrisse la storia del film in dieci giorni.Il modello era il romanzo Il giro di vite di Henry James.Successivamente, la sceneggiatura fu rivista da Giorgio Mariuzzo e dallo stesso Lucio Fulci.

Fonte: Paolo Albiero & Giacomo Cacciatore, Tutti gli orrori del mondo, ovvero …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà, in Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci, Roma, Un mondo a parte, 2004.

Cast:

Catriona MacColl aveva già interpretato il ruolo della protagonista femminile in Paura nella città dei morti viventi. Per il protagonista il regista romano scelse David Warbeck, che aveva già avuto un ruolo nel suo Black Cat (Gatto nero), e aveva avuto un ottimo rapporto sul set con Fulci.

Il ruolo dell’idraulico Joe doveva essere interpretato in un primo momento da Venantino Venantini.I titoli di coda del film e molte fonti riportano come colui che interpretò il ruolo l’attore Gianni De Nava. In realtà chi alla fine interpretò il ruolo fu il regista teatrale Tonino Pulci, grande amico del regista.

Per il ruolo del dottor Harris si pensò inizialmente a Ivan Rassimov.Alla fine fu scelto Al Cliver, attore feticcio di Lucio Fulci.

Emily doveva essere interpretata da Stefania Casini, che rifiutò la parte poiché non voleva indossare le lenti ottiche necessarie per il ruolo.Alla fine, Emily fu interpretata da Cinzia Monreale, reduce da Buio Omega di Joe D’Amato, che utilizzò lo pseudonimo Sarah Keller.
Veronica Lazar era stata la Mater Tenebrarum in Inferno di Dario Argento.

L’attrice fu voluta da Fulci.Il ruolo dell’architetto Martin fu interpretato da Michele Mirabella, in seguito noto presentatore televisivo. Fulci non voleva un attore noto per quella parte. Mirabella si presentò al provino, nascondendo al regista il suo passato da attore pubblicitario. Quando Fulci lo scoprì, a materiale già girato, si arrabbiò molto.

Lucio Fulci appare in un cameo, nei panni del bibliotecario che porge la scala a Martin prima che questi cada a terra. Le comparse del film furono reclutate tra i barboni di Roma, che furono pagati con abbondanti dosi di whisky e vodka.

Durante la lavorazione, Fulci (notoriamente molto duro con i suoi attori, soprattutto con le attrici) ebbe dei problemi soprattutto con Cinzia Monreale e con Antoine Saint-John. Quest’ultimo addirittura fuggì dal set, perché stressato dalle continue sedute di trucco.

Fonte: Paolo Albiero & Giacomo Cacciatore, Tutti gli orrori del mondo, ovvero …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà, in Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci, Roma, Un mondo a parte, 2004.

E Tu Vivrai nel Terrore - L' AldilàTrucco ed effetti speciali:

Il trucco e gli effetti speciali del film furono realizzati da Giannetto De Rossi, da Maurizio Trani e da Germano Natali. Come abitudine di De Rossi, gli effetti furono creati direttamente sugli attori, con l’ausilio di alcune protesi.

Agli attori che nel corso del film interpretano personaggi che divengono ciechi o lo sono già, come Emily, vennero applicate delle lenti finte con delle pupille dipinte.
Soprattutto Cinzia Monreale girò tutto il film con queste lenti sugli occhi.

Per la scena dell’occhio estirpato all’idraulico Joe fu realizzato un occhio finto che presentava la parte anteriore più dura, mentre il resto era fatto di plastilina.La mano che esce dal muro e agguanta Joe è di De Rossi, anche se Maurizio Trani dichiarò che era la sua.

Per l’attacco delle tarantole a Michele Mirabella furono costruiti dei ragni finti, pilotati a distanza da De Rossi, ma furono anche utilizzate sei tarantole vere.

L’idea della tarantola che entra nella bocca di Mirabella e l’inquadratura dall’interno della sua bocca fu suggerita da De Rossi.Furono realizzate due bocche: una a grandezza naturale, utilizzata per le riprese esterne, e una grande il triplo di una bocca normale, utilizzata per le riprese interne.La lingua che viene estirpata dalla bocca era di lattice e aveva un serbatoio pieno di sangue finto.

Fonte: Paolo Albiero & Giacomo Cacciatore, Tutti gli orrori del mondo, ovvero …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà, in Il terrorista dei generi. Tutto il cinema di Lucio Fulci, Roma, Un mondo a parte, 2004.

Fotografia:

La direzione della fotografia del film fu affidata a Sergio Salvati, storico collaboratore di Fulci. Per ispirarsi, Salvati lesse un libro del pittore Fabrizio Clerici, portato sul set dallo scenografo Massimo Lentini.

Il prologo del film fu girato in bianco e nero, virato seppia. Questo dà all’incipit una parvenza da vecchia fotografia.Salvati usò un colore tendente al seppia, con l’ausilio di gelatine, quindi lo virò in fase di stampa.Tuttavia, per l’edizione uscita nelle sale cinematografiche tedesche, il prologo è a colori per volontà dei distribuitori.Salvati sostiene che i produttori tedeschi abbiano stampato il prologo a colori, per evidenziare le scene splatter dell’esecuzione di Zweick.

La scena finale del film fu realizzata agli studi De Paolis.Nella sceneggiatura, la sequenza era descritta con poche parole.Una volta entrato sul set, Salvati si accorse che le scenografie erano molto scarne, allora utilizzò dei fumogeni per creare un’atmosfera più consona. Ma con le macchine per spargere il fumo sul set non veniva l’effetto voluto da Fulci, quindi Salvati fece chiudere le porte del set, così il fumo si fermò a terra creando un effetto suggestivo che è quello che si vede nella sequenza girata.

Fonte:Paolo Albiero & Giacomo Cacciatore, Intervista a Sergio Salvati in op. cit., Roma, Un mondo a parte,2004.

Colonna sonora:

La colonna sonora del film fu realizzata da Fabio Frizzi, uno dei collaboratori abituali del regista romano.


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