Gothika

Gothika
di Mathieu Kassovitz (2003)

La brillante dottoressa Miranda Grey, si ritrova in una delle celle dell’ospedale in cui lavora, accusata dell’omicidio del marito.

Citazione.

“Come puoi fidarti di qualcuno che ti crede pazza?”
(Chloe Sava)

Dall’altra parte delle sbarre.

É bizzarro, quasi beffardo, quello che il destino ha riservato alla dottoressa Grey. Si ritrova in una cella imbottita, a guardare il mondo da quello che é sempre stato il punto di vista dei suoi pazienti.
Sa di non essere pazza, sa di dover lottare per dimostrarlo. Anche perché l’accusa che le é piovuta addosso é di quelle pesanti: tutti pensano che abbia ucciso il marito, brutalmente, come in preda a un raptus di follia. Ma lei non ricorda nulla di preciso. Solo che era alla guida della sua macchina, in una notte buia e tempestosa. Ricorda una ragazza bionda, in mezzo alla strada, sbucata fuori dal nulla, come un fantasma; solo con una manovra brusca e repentina è riuscita a non investirla. Una ragazza che ha preso fuoco, davanti ai suoi occhi.
E poi il nulla, buio. Un blackout totale.

Considerazioni.

Mathieu Kassovitz realizza il suo primo film americano, dopo alcune buone pellicole realizzate in Francia, come lo stupefacente secondo lungometraggio “L’odio”.
In realtà, questa opera vede la partecipazione di una troupe sovranazionale: soggettista spagnolo, scenografo australiano, operatore canadese, attori americani e non e regista, appunto, francese.
Gothika é un buon thriller dalle atmosfere cupe e suggestive, persino angoscianti, che però non riesce in quel salto di qualità che ci si aspetterebbe da Kassovitz.
Da un lato, la pellicola é girata con innegabile mestiere e contiene alcune scene che si fanno ricordare, come quella del’apparizione sul ponte.
Dall’altro, purtroppo, pecca un po’ di poca originalità. C’è anche da sottolineare che alcune soluzioni visive puzzano molto di cliché.
Quello che davvero appassiona, più che la soluzione dell’enigma, è il percorso intrapreso dalla protagonista per dimostrare la sua innocenza, contro tutto e tutti. In questo senso, Halle Berry da vita a un’interpretazione molto convincente e mai sopra le righe. Così come é anche da ricordare (e lodare) la Cruz, nel ruolo di una paziente dell’istituto.
Per il resto, la sceneggiatura gioca molto sul contrasto tra ciò che é reale e ciò che é illusorio e tratta temi come follia, la distorsione della realtà e il senso di colpa. Colonna sonora e fotografia fanno il loro lavoro egregiamente, contribuendo a creare ansia e paura.

Conclusioni.

Gothika é comunque considerato un film interessante per gli amanti dei thriller psicologici a sfondo paranormale. In effetti, é un film ben confezionato e recitato, che però si limita a galleggiare nella sua confort zone, senza osare mai più di tanto. E questo, indubbiamente, lascia un po’ di amaro in bocca.


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