Poltergeist – Demoniache Presenze

Poltergeist – Demoniache Presenze (Tobe Hooper, 1982)

Il termine Poltergeist (dal tedesco = spirito chiassoso) è usato per indicare fenomeni paranormali, come inspiegabili apparizioni, rumori o spostamenti di oggetti.

Questi si verificherebbero in particolari edifici, oppure ambienti associati spesso alla presenza di bambini…

È partendo da questo presupposto che si può iniziare a parlare di ciò che accadeva nella storia di questo film.

C’è da sottolineare intanto come l’accoppiata Spielberg–Hooper riuscì a mettere in scena con una certa riconosciuta maestria (visti anche i tempi) quello che è ad oggi un Cult Fanta Horror.

Sinossi

La famiglia Freelings, i coniugi Steve e Diane ed i tre tre figli Dana, la maggiore, Robbie e Carol Anne
si è da poco trasferita in una nuova casa.

Dopo che, durante una notte Carol Anne viene vista mentre sta parlando con lo schermo del televisore, iniziano ad accadere strani avvenimenti tra cui oggetti che si spostano, altri che si accendono.

All’inizio la famiglia prende la situazione in positivo, ma appena Robbie viene catturato dall’albero di fronte casa e Carol Anne viene risucchiata dentro l’armadio la situazione si fa talmente tragica da richiedere l’intervento di esperti.

I Freelings chiamano allora una medium che fa capire loro che nella casa c’è un poltergeist e che Carol Anne è stata risucchiata in una sorta di limbo in cui le anime che non riescono ad arrivare alla luce e sfuggire alla realtà vagano sottoforma di fantasmi, cercando di convincere la bambina a condurli verso la dimensione ultraterrena, ovvero la luce sopracitata.

La famiglia Freelings farà di tutto pur di riottenere indietro la propria figlia, ma continua a non spiegarsi il perchè di tali eventi fino a quando la verità non verrà prepotentemente a galla ..

Alcune Curiosità

Drew Barrymore era in predicato per il ruolo di Carol Anne, ma Spielberg voleva qualcuno di più angelico. Ciò non di meno, il provino che la Barrymore fece per Poltergeist, le garantì immediatamente una parte in E.T. – L’extra-terrestre.

* Di tutti gli orrori girati, solo una scena ha veramente spaventato Heather O’Rourke: quella in cui dovette aggrapparsi alla testiera mentre una macchina del vento la sollevava facendole vorticare attorno giocattoli e oggetti risucchiati dall’armadio. Cadde malamente a terra e scoppiò a piangere: Spielberg fermò tutto e la prese tra le braccia assicurandole che non avrebbe dovuto girare da capo la scena.

* Entrambe le fobie di Robbie appartengono all’infanzia di Spielberg: la paura dei clown e quella di un albero fuori dalla finestra della sua camera.

* JoBeth Williams esitò nel girare la scena della piscina per via dell’ingente mole di cavi ed equipaggiamento elettrico tutto attorno alla piscina. Per cercare di confortarla e convincerla, Spielberg girò la scena buttandosi dentro la piscina, dicendole “ecco: ora se ci cade dentro un cavo o un faro, friggeremo in due”. Lo stratagemma convinse la Williams a entrare.

* Durante la scena in cui Robbie (Oliver Robins) viene strangolato, il braccio del clown divenne estremamente stretto e Robins iniziò a soffocare. Quando urlò “Non riesco a respirare!” Spielberg e Hooper pensarono che il ragazzo stesse improvvisando, e soddisfatti gli dissero di guardare dritto in camera. Quando Spielberg vide che il viso di Robbins stava diventando violaceo, corse da lui per togliergli dal collo il braccio del clown.

* Heather O’Rourke tenne il pesciolino che Carol Anne nel film.

* Gli scheletri che emergono dalla piscina mentre Diane cerca aiuto sono reali. JoBeth Williams non l’ha saputo fino a riprese della scena ultimate.

Heather O’Rourke e Dominique Dunne (Carol-Anne e sua sorella), sono sepolte nello stesso cimitero: Westwood Memorial Park in Los Angeles. Dunne fu strangolata nel 1982 a 22 anni dall’ex-ragazzo incapace di accettare la separazione, un anno dopo l’uscita del film. Sei anni dopo, la O’Rourke morì di stenosi intestinale. Lou Perryman (Pugsley) venne assassinato con un’accetta da un ex-galeotto ventiseienne il primo aprile del 2009 all’età di 67 anni. Zelda Rubinstein è morta a 76 un anno dopo. Richard Lawson (Ryan) fu invece uno dei 24 sopravvissuti del disastro aereo USAir Flight 405, quando il veivolo si schiantò il 22 marzo 1992 all’aeroporto di LaGuardia, New York. Julian Beck (Kane in Poltergeist II – L’altra dimensione) si spense nel 1985 dopo una lunga battaglia con il cancro allo stomaco. Will Sampson (Taylor in Poltergeist II – L’altra dimensione) morì in seguito alle complicazioni di un trapianto cardio-polmonare. Brian Gibson, regista di Poltergeist 2, morì nel 2004 all’età di 59 anni consumato dal sarcoma di Ewing. La maggior parte dei fans del film sono convinti che la maledizione che grava sul franchise di Poltergeist la si debba all’utilizzo sacrilego di veri scheletri in scena.

La scena delle sedie che si auto-bilanciano piramidalmente sul tavolo fu fatta in un solo ciak, con parecchi membri della crew che le hanno alacremente disposte fuori campo in pochi istanti mentre la mdp si sposta su JoBeth Williams.

Heather O’Rourke fu scelta mentre pranzava con la madre e la sorella vicino a un ufficio della MGM. Spielberg si avvicinò al tavolo proponendole la parte di Carol Anne. Inizialmente il suo screentest fallì perché durante il provino non faceva che scoppiare a ridere anche laddove avrebbe dovuto mostrarsi spaventata.

Spielberg la trovò troppo piccola per poter prendere seriamente la parte, ma continuava a vedere qualcosa di speciale in lei, e chiese alla madre di ripresentarsi per una seconda audizione portando con sé un libro di racconti spaventosi. Le chiese di urlare, cosa che fece sempre più forte finché non iniziò a piangere. A quel punto ottenne la parte.

Le luci vibranti e tremolanti provenienti dall’armadio durante la scena del salvataggio sono state ottenute usando un effetto semplicissimo: un acquario quasi del tutto pieno usato come silhouette mentre un phon acceso ne agitava la superficie.

Per ottenere una maggiore carica di realismo, Spielberg e Hooper vollero avvalersi di un cast sconosciuto per i Freelings. Erano certi che davanti ad attori riconoscibili, il pubblico avrebbe empatizzato meno coi personaggi e la loro storia.

Il cimitero in cui Steve e Teague parlano ha un albero identico a quello che cerca di mangiare Robbie; un indizio occultato che la casa dei Freeling era costruita sopra un cimitero.

La scena in cui Diane viene attaccata nella sua camera da una forza invisibile è stata girata in una scatola rotante con una telecamera fissa. Questo ha dato l’impressione finale di essere stata trascinata sul muro e attraverso il soffitto.

Gli effetti speciali ottennero una nomination per l’Oscar, ma vennero battuti da quelli di un altro film di Spielberg: E.T. – L’extra-terrestre. Anche la colonna sonora ne ottenne una, ma anch’essa venne sopravanzata da E.T. – L’extra-terrestre .

Spielberg lavorò a Poltergeist – Demoniache presenze ed E.T. – L’extra-terrestre quasi ubiquamente, supervisionando in parallelo gli effetti visuali di ambedue le pellicole.

A post-produzione varata, Spielberg prese pieno controllo del montaggio, del missaggio finale del suono, supervisionò gli f/x e la colonna sonora di Jerry Goldsmith, da lui scelto.

I due film aprirono in tutta la nazione a una settimana di distanza l’uno dall’altro nell’estate del 1982. Spielberg li reclamizzò dicendo che “E.T. era un sussurro, Poltergeist un grido”.

* JoBeth Williams ebbe un’esperienza sovrannaturale durante le riprese del film. Ogni volta che faceva ritorno a casa, trovava storti i quadri appesi alle pareti. Li risistemava ogni volta, per ritrovarli di nuovo storti al rientro dalle riprese. Anche Zelda Rubinstein ebbe una visione del suo cane andarle incontro e dirle addio. Ore dopo averlo raccontato, la madre la chiamò e le disse che ore prime il suo cane era passato a miglior vita.

Nella camera di Robbie c’è un poster per il Superbowl XXII, che non avrebbe avuto luogo prima di altri sei anni. Heather O’Rourke morì a San Diego il giorno dopo il Superbowl Sunday del 1988, che fu giocato a San Diego.

Steven Spielberg offrì a Tobe Hooper lo script di “E.T. – L’extra-terrestre” per curarne la regia in chiave horror, ma quando Hooper declinò Spielberg gli diede lo script di Poltergeist – Demoniache presenze, scritto in seguito all’impossibilità di fare un sequel di “Incontri ravvicinati”di cui “E.T. – L’extra-terrestre” è una sorta di sequel indiretto.


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