I Bambini di Mr Pitty Quando L’Infanzia Diventa un Luogo da cui Scappare
Hai mai avuto un amico immaginario? Bene, spera che non si chiamasse Mr Pitty.Perché se lo ricordi,lui…si ricorda di te.
L’orrore comincia con un bambino morto
C’è qualcosa di profondamente disturbante quando l’orrore indossa i panni dell’infanzia.
Forse perché l’infanzia è sempre stata il nostro rifugio: il posto in cui credere nella magia, nei sogni, nei mostri buoni.
Ma cosa succede quando è proprio l’infanzia a diventare il mostro?
Nel romanzo I bambini di Mr Pitty, scritto da Francesco Alessandro Faretta, la paura nasce lì dove pensavi di essere al sicuro.La storia si apre su un fatto tragico e inspiegabile: un bambino, Isaac, viene ritrovato morto nella sua cameretta. Il corpo straziato. Un braccio mancante.
Nessun segno di effrazione. Solo un dettaglio agghiacciante: gli occhi del bambino sono ancora aperti. Fissi. Come se avessero visto qualcosa che la mente umana non può contenere.
I disegni identici, la creatura che ritorna
Qualche giorno dopo, in classe, la sua insegnante — Elsa, giovane e idealista — nota qualcosa di inquietante.
I bambini non piangono.
Disegnano.
Tutti, la stessa creatura: alta, con un cappello a cilindro, occhi gialli, sorriso animalesco.
E sempre, sotto il disegno, un nome: Mr Pitty.
Elsa tenta di spiegarselo: sarà un gioco, una fantasia collettiva. Un modo per elaborare il lutto.
Ma poi arrivano i sogni.
Poi altre morti.
Poi la ninna nanna che Elsa inizia a sentire anche quando è sveglia.
Chi è Mr Pitty?
Demone? Trauma? Incarnazione del dolore represso?
Mr Pitty non è solo un nome.
È un’ombra. Una figura che infesta disegni e pensieri.
Una presenza che si insinua lentamente tra le pagine del libro e nella mente del lettore.
Più ci si avvicina a lui, più la linea tra reale e immaginario si dissolve.
Elsa e la voce dei bambini
Elsa è l’unica adulta che decide di ascoltare davvero.
La sua ricerca non è solo una lotta contro un incubo, ma un viaggio dentro se stessa, nel proprio passato, nelle proprie paure.
Perché ciò che spaventa i bambini spesso è lo stesso che gli adulti hanno solo imparato a dimenticare.
Ma dimenticare, a volte, non basta.
A volte qualcosa torna.
Una storia che colpisce più della paura
I bambini di Mr Pitty non è semplicemente un horror.
È un romanzo che parla dell’infanzia spezzata, del silenzio intorno al dolore, della solitudine di chi urla senza essere ascoltato.
È una riflessione su cosa succede quando i bambini si perdono — non nei boschi, ma nei sogni, nei vuoti lasciati dagli adulti.
La scrittura è tesa, intima, ossessiva.
Ogni pagina è un passo più vicino a qualcosa che forse non volevamo davvero conoscere.
L’eco che resta dopo l’ultima pagina
Chi è Mr Pitty?
Un demone? Un gioco? Un ricordo d’infanzia andato storto?
Forse tutto questo.
O forse qualcosa di peggio.
Una cosa è certa: dopo aver letto questo libro, non guarderai più i disegni dei bambini nello stesso modo.
E se mai dovessi vederne uno con occhi gialli, un cappello e un sorriso troppo largo…
non chiedere il nome.
Potresti averlo già conosciuto.
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