In Trance

In Trance

In Trance (2013): quando la mente è il vero labirinto

Regia: Danny Boyle
Cast: James McAvoy, Rosario Dawson, Vincent Cassel
Genere: Thriller psicologico, neo-noir
Durata: 101 minuti

Ipnotico, sensuale, ingannevole

Con In Trance, Danny Boyle torna al cinema dopo la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra 2012, portando sullo schermo un thriller psicologico che gioca con i confini tra realtà, memoria e illusione. Il risultato è un film visivamente audace, carico di tensione e intriso di ambiguità, dove nulla è come sembra.

La trama: un colpo, un vuoto, un’ipnosi

Simon (James McAvoy) è un battitore d’asta che prende parte a un furto di un prezioso dipinto, ma durante il colpo viene colpito alla testa e perde ogni ricordo su dove abbia nascosto l’opera. Franck (Vincent Cassel), il leader della banda criminale, decide allora di rivolgersi a una specialista dell’ipnosi, Elizabeth (Rosario Dawson), per scavare nella mente di Simon e recuperare il quadro.

Ma la seduta ipnotica apre una porta su una psiche instabile e labirintica, dove verità, menzogne e desideri repressi si mescolano. Più l’indagine mentale avanza, più diventa chiaro che ognuno nasconde qualcosa — e che Elizabeth ha motivazioni molto più complesse di quanto sembri.

Un trip visivo e narrativo

Il montaggio frammentato, l’uso intenso dei colori e la colonna sonora elettronica firmata da Rick Smith (già collaboratore in Trainspotting e Sunshine) rendono In Trance un’esperienza visiva quasi allucinatoria. Boyle orchestra una storia che scivola via come un sogno disturbato, dove la narrazione si piega, si sovrappone e si contraddice fino a un finale sorprendente.

Temi e suggestioni

In Trance esplora la manipolazione mentale, il potere del subconscio, il desiderio e il senso di colpa. L’ipnosi, più che uno strumento narrativo, diventa una metafora per il controllo che gli altri esercitano su di noi — e quello che esercitiamo su noi stessi. La figura femminile di Elizabeth, forte, enigmatica e centrale nella vicenda, ribalta dinamiche classiche del thriller noir e costringe lo spettatore a rimettere in discussione le proprie certezze.

Accoglienza

Il film ha ricevuto critiche contrastanti: da un lato elogi per l’originalità e la regia audace, dall’altro critiche per una trama a tratti troppo complessa o artificiosa. Tuttavia, In Trance rimane una delle opere più affascinanti di Danny Boyle, capace di incantare lo spettatore grazie alla sua ambizione formale e all’energia del racconto.

Conclusione

In Trance è un thriller che non si accontenta di raccontare una storia: vuole farla vivere come un sogno lucido, confuso e magnetico. Un film da non guardare passivamente, ma da attraversare come un enigma, lasciandosi guidare — o ingannare — dai suoi protagonisti.


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