Lo Squalo 2

Lo squalo 2 (1978): il ritorno dell’incubo nei mari di Amity

Uscito nel 1978 con la regia di Jeannot Szwarc, Lo squalo 2 (Jaws 2) è il primo sequel ufficiale del cult di Steven Spielberg del 1975, film che rivoluzionò il concetto di blockbuster estivo e instillò la paura dei mari nell’immaginario collettivo. Compito tutt’altro che semplice, quello affidato a Szwarc: continuare una storia già perfetta nella sua tensione e nella sua costruzione narrativa, cercando al tempo stesso di rinnovarla per un pubblico già scosso e affascinato dal primo attacco dello squalo.

Trama

Passati quattro anni dagli eventi del primo film, la tranquilla isola di Amity cerca di rilanciarsi come meta turistica. Ma quando alcune barche vengono trovate distrutte e alcuni sub scompaiono in circostanze misteriose, lo sceriffo Martin Brody (ancora una volta interpretato da Roy Scheider) comincia a temere il peggio: un nuovo squalo si aggira nelle acque dell’isola. Nonostante le sue preoccupazioni, le autorità cittadine — ancora una volta concentrate su economia e immagine pubblica — lo ignorano. Ma la minaccia si fa presto evidente, e quando un gruppo di adolescenti, tra cui i figli di Brody, parte in barca per un’escursione, lo squalo colpisce di nuovo. Toccherà allo sceriffo intervenire per salvare i ragazzi e affrontare, una volta per tutte, la nuova creatura.

Un sequel sotto pressione

Il progetto di Jaws 2 nacque sotto l’enorme ombra del primo film. Spielberg rifiutò di tornare alla regia, così come Richard Dreyfuss. A Jeannot Szwarc toccò il difficile compito di proseguire la narrazione cercando un equilibrio tra continuità e novità. Sebbene il film non raggiunga la genialità registica del predecessore, si dimostra solido e ben realizzato, offrendo momenti di suspense ben costruiti e sequenze d’azione efficaci, soprattutto nella seconda metà. Il celebre tagline promozionale — “Just when you thought it was safe to go back in the water” (“Proprio quando pensavate che fosse sicuro tornare in acqua”) — è diventato a sua volta leggendario.

Temi e risonanze

Lo squalo 2 mantiene i temi del primo capitolo: la fragilità della civiltà di fronte alla natura incontrollabile, l’incapacità delle autorità di agire tempestivamente, e la centralità dell’eroe solitario che si oppone alla miopia del sistema. A questi si aggiunge un maggiore focus sull’adolescenza: i giovani protagonisti, inesperti e vulnerabili, diventano prede ideali dello squalo e simbolo di una generazione che paga il prezzo dell’arroganza e della superficialità degli adulti.

Aspetti tecnici e curiosità

Il film fa un uso più ampio e diretto dello squalo rispetto al primo capitolo. Se Spielberg aveva giocato di sottrazione, lasciando la minaccia fuori campo per gran parte della pellicola, Szwarc mostra spesso la creatura — scelta che rende l’azione più esplicita ma toglie parte del mistero. Torna anche la colonna sonora di John Williams, che arricchisce il film con variazioni del celebre tema musicale e nuove composizioni più epiche e ritmiche, adatte alle sequenze con i ragazzi in pericolo.

Accoglienza e impatto

Lo Squale 2

All’uscita, Lo squalo 2 ebbe un buon successo commerciale, anche se inferiore al fenomeno globale del primo. La critica fu divisa: alcuni apprezzarono l’efficacia narrativa e il ritorno di Brody, altri criticarono l’inevitabile confronto perdente con l’originale. Nel tempo, però, il film ha guadagnato una certa rivalutazione come uno dei migliori sequel del genere horror/thriller degli anni ’70.

Conclusione

Lo squalo 2 non è un capolavoro, ma è un sequel degno, teso e ben girato. Non tenta di reinventare la formula, ma la sviluppa coerentemente, ampliando lo scenario e spostando parte del focus sui giovani. In un’epoca in cui i sequel erano spesso prodotti di ripiego, questo film riesce a essere una continuazione onesta e coinvolgente. Non si torna mai davvero sicuri in acqua — e Jaws 2 ce lo ricorda con forza.


Iscriviti al nostro canale YouTube

 

Articoli simili

  • Halloween – The Beginning

    L’opera in argomento è un remake del classico horror del 1978, Halloween, diretto da John Carpenter. Rob Zombie qui ha dato tocco personale, creando una versione più intensa e violenta della storia originale.Detto questo è giusto sottolineare e riportare quanto dichiarato dallo stesso Rob Zombie in merito alla definizione “remake” di un opera così iconica ed imperante come il primo Halloween di Carpenter:

  •  |  | 

    Beetlejuice Beetlejuice a Venezia

    Oggi, mercoledì 28 agosto, il Festival del Cinema di Venezia ha aperto i suoi battenti con la tanto attesa proiezione di “Beetlejuice Beetlejuice”, il nuovo capitolo del classico film diretto da Tim Burton. Questa pellicola non solo segna un ritorno alle origini per Burton, noto per il suo stile gotico e surreale, ma rappresenta anche una celebrazione della sua lunga collaborazione con attori iconici come Michael Keaton e Winona Ryder.

  • Scarface

    Nel panorama dei film gangster americani, pochi titoli sono diventati così emblematici e immortali come Scarface, diretto nel 1983 da Brian De Palma e sceneggiato da Oliver Stone. Rifacimento libero dell’omonimo film del 1932 di Howard Hawks, questa nuova versione si distacca dall’ambientazione della Chicago del proibizionismo per raccontare l’ascesa e la caduta di un boss della droga nella Miami degli anni Ottanta.

  • Aliens – Scontro Finale

    Il “capitano” Ellen Ripley, ibernata per sessant’anni in un sofisticato contenitore del traghetto spaziale Nostromo, e quindi rimasta giovane, è l’unica sopravvissuta alla terribile disavventura che ne ha distrutto l’equipaggio e che ora sconvolge le sue notti con incubi ricorrenti, che si riferiscono alle forme mostruose di vita incontrate sul pianeta Archeron, dove ora vive una colonia di pionieri dello spazio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *