Nemico Pubblico N. 1 – L’ora della Fuga
di Jean-Francois Richet (2008)
Seconda parte di un dittico di film dedicati alla vita di Jacques Mesrine, il criminale francese più famoso del dopoguerra.
Citazione.
“Perché fa tutto questo?”
“Perché non mi piacciono le leggi. Non mi piacciono le leggi e non voglio essere schiavo di una sveglia tutte le mattine. Non voglio una vita sognata. Non voglio dire davanti a una vetrina: mi ci vorrebbero dieci mesi di lavoro per comprarmi questo o quello. No..no,no,no.”
“Ma che cosa cerca facendo una vita così: la gloria, i soldi?”
“Che domanda..i soldi, i soldi, sempre i soldi. Sa com’è? Viviamo in un mondo di sfruttatori, ma io non sfrutto nessuno. Cosa faccio io? Cerco i soldi dove sono, cioè nelle banche”
(Jacques Mesrine e una giornalista)
Gli anni ‘70.
Jacques Mesrine ha ormai raggiunto una certa notorietà dopo le imprese criminali commesse negli anni ‘60.
Torna in Francia nel 1972 e continua a fare quello che meglio gli riesce: rapinare le banche.
Ma il rischio é sempre dietro l’angolo e così, l’anno successivo, viene arrestato e processato.
Per sfuggire alla galera, arriva a prendere in ostaggio un giudice durante un’udienza in tribunale.
Nonostante questo, quattro mesi dopo si ritrova in cella, nel carcere de La Santé.
Qui, infastidito dal fatto che la stampa preferisca riportare notizie su Pinochet piuttosto che dare spazio a lui, si decide a scrivere un’autobiografia.
Tuttavia, sembra non esistere una prigione in grado di fermare Mesrine. Infatti, l’8 maggio del 1978, insieme ad altri tre detenuti, evade anche da questo luogo. In tutta la Francia, la vicenda si trasforma in uno scandalo.
I mesi successivi passano tra rapine, rapimenti, furti con scasso e contrabbando di armi. E anche molti omicidi; nelle sue azioni malavitose, probabilmente rimasero coinvolte e persero la vita trentanove persone.
Con il rapimento del milionario Henry Lelièvre e il riscatto di 6 milioni di franchi estorto alla famiglia, Mesrine diventa ufficialmente il nemico pubblico N.1.
Considerazioni.
Richet, in questo secondo capitolo, alza decisamente il tasso della spettacolarità e del ritmo.
Nelle due ore abbondanti di film non si ha mai l’impressione di fermarsi un secondo, dato che gli avvenimenti narrati non concedono tregua.
Anche i dialoghi sono serrati, le parole si susseguono, una dopo l’altra, velocemente.
Il ritratto psicologico del personaggio é incredibilmente potente e, al tempo stesso, affascinante.
La sfida al sistema é aperta e totale, immersa in un decennio molto turbolento dal punto di vista politico e sociale.
E Mesrine diventa parte attiva in tutto ciò, picchiando a sangue e infine uccidendo con un colpo di pistola alla nuca un giornalista di destra.
Una sequenza visivamente difficile da sostenere perché estremamente cruda e violenta.
Così come violento e degno di nota é il finale, con una messa in scena che non può non ricordare quello di “Gangster story” di Penn.
Cassel, ingrassato ad arte per interpretare la parte, é sempre più bravo nel mostrare tutta la follia autodistruttiva del suo personaggio, un uomo che vive costantemente al di fuori della società e che sa di andare incontro a una fine tragica.
Nemico Pubblico N. 1 – L’ora della Fuga. Un grandissimo film da recuperare assolutamente.