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  • L’Uomo Senza Ombra

    “L’uomo senza ombra” (Hollow Man) è un film del 2000 diretto da Paul Verhoeven, noto per il suo approccio audace e provocatorio al cinema. Verhoeven, che ha già esplorato temi di violenza e moralità in film come Robocop e Starship Troopers, si cimenta in un thriller psicologico che mescola horror, scienza e tensione. La pellicola si ispira al romanzo The Invisible Man di H.G. Wells, ma sviluppa una trama contemporanea che riflette le paure e i dilemmi morali della società moderna.

  • Madoka Magica

    All’inizio è zucchero, sorrisi, colori accesi. Un sogno rosa che promette spensieratezza. Ma Puella Magi Madoka Magica è un veleno lento, un’opera che ti accoglie con carezze per poi spezzarti le ossa. Non è un semplice anime: è un rituale crudele che usa il travestimento della magia per condurti nelle viscere della disperazione.

  • The Whale

    The Whale (2022) è un film drammatico diretto da Darren Aronofsky, noto per il suo approccio viscerale e provocatorio al cinema. La pellicola è un adattamento cinematografico della pièce teatrale omonima di Samuel D. Hunter, che ha scritto anche la sceneggiatura. Il film è incentrato su Charlie, un uomo obeso che, dopo aver abbandonato la sua famiglia, vive in solitudine, con il corpo e la mente che lentamente si consumano.

  • Le Origini del Male

    il professor Coupland (Jared Harris), docente di Oxford, decide di sperimentare un approccio scientifico all’occulto. Con un gruppo di studenti, intraprende un controverso esperimento su Jane Harper (Olivia Cooke), una giovane donna tormentata da fenomeni inspiegabili e convinzioni demoniache.

  • The Laplace’s Demon

    The Laplace’s Demon è un gioiello nascosto del cinema di genere, che fonde horror, fantascienza e filosofia in un’esperienza visiva unica. Diretto da Giordano Giulivi, il film italiano del 2017 si distingue immediatamente per la sua estetica rétro e la cura maniacale dell’immagine. Realizzato con l’uso di rear-projection (una tecnica quasi abbandonata dai tempi d’oro di Hitchcock), crea un’atmosfera sospesa, claustrofobica e profondamente teatrale. Il bianco e nero contribuisce a rafforzare questo senso di alienazione, evocando l’epoca della fantascienza classica, ma rivisitata con una consapevolezza moderna.

  • 1303: La Paura ha Inizio

    Nel 2012 il regista italiano Michele Taverna porta sullo schermo 1303: La paura ha inizio, remake in chiave statunitense del giapponese Apartment 1303 diretto da Ataru Oikawa nel 2007. Il film si inserisce nel filone del cosiddetto J-horror remake, sulla scia di titoli come The Ring e The Grudge, dove l’immaginario nipponico viene rielaborato per il pubblico occidentale.

  • Victor LaValle’s Destroyer

    Victor LaValle’s Destroyer è una graphic novel che si impone come una rilettura potente, moderna e politicamente consapevole del mito di Frankenstein. Scritta dallo stesso Victor LaValle (autore già noto per i suoi romanzi weird e horror come The Ballad of Black Tom) e illustrata da Dietrich Smith, l’opera si muove su un piano tematico profondo, intrecciando l’orrore gotico classico con questioni contemporanee come la brutalità della polizia, la perdita, la vendetta e l’eredità scientifica. Pubblicata da BOOM! Studios, la miniserie in sei numeri si presenta come un’opera intensa, visivamente dinamica e narrativamente impegnata.