The Blair Witch Project – Il Mistero della Strega di Blair

The Blair Witch Project – Il Mistero della Strega di Blair
di Daniel Myrick e Eduardo Sánchez (1999)

Tre studenti di cinema si recano nei boschi di Burkittsville, Maryland, per girare un documentario sulla leggenda locale della strega di Blair.

Citazione.

Ho paura di chiudere gli occhi… e ho paura di aprirli. (Heather)

Il Cinema ai tempi di Internet.

Diciamo subito la verità: nel 1999, anno della sua uscita, vedere questo film era diventato una sorta di imperativo socioculturale. Alle spalle una campagna pubblicitaria geniale, anche se non originalissima (si pensi all’illustre precedente rappresentato da “cannibal holocaust” di Deodato).
Una leggenda, quella della strega di Blair, creata ad arte su Internet, a costo zero. E sono proprio le varie notizie circolate in rete che hanno fatto la differenza, a ben vedere, rispetto alle operazioni di stampo simile condotte in passato.
Internet ha infatti permesso di raggiungere una fascia molto più ampia di persone. Tutti quanti hanno così avuto l’opportunità di sapere della misteriosa scomparsa dei tre protagonisti e del conseguente ritrovamento del loro ultimo filmato girato nei boschi.
Tutto perfettamente architettato per creare un’attesa spasmodica e una grande aspettativa intorno al prodotto.
Operazione questa pienamente riuscita, se si pensa agli incredibili incassi ottenuti dalla pellicola, costata 25000 $ e capace di guadagnare, negli anni, 250 milioni di $.
The Blair Witch Project – Il Mistero della Strega di Blair é diventato il secondo film di maggior successo tutti i tempi, in termini di profitto.

Considerazioni.

Ma, in definitiva, che cos’è The Blair Witch Project – Il Mistero della Strega di Blair?
Siamo di fronte a un cosiddetto “finto documentario”, filmato volutamente in POV, in modo molto grezzo, con telecamere portatili e scarsa illuminazione, per aumentare il realismo.
Qualcosa di non molto diverso dai cortometraggi che sicuramente molti di noi avranno realizzato con gli amici, in gioventù.
Tecnicamente parlando, il film é piuttosto brutto.
I continui e bruschi movimenti di camera ne rendono difficile la visione, specie su grande schermo. Non stupisce che molti spettatori, proprio per questo motivo, si siano sentiti male durante la visione della pellicola nelle sale cinematografiche. Inutile dire che questo non ha fatto altro che contribuire ad accrescere la fama del film.
Anche le riprese sgranate e sfocate, nelle maggior parte dei casi, non aiutano. Così come la durata, decisamente eccessiva per un prodotto che, a livello di contenuti, non avrebbe dovuto superare l’ora, per sfruttare pienamente le sue potenzialità.
Ma dunque, campagna pubblicitaria a parte, che cosa ha reso questa pellicola così affascinante e irresistibile, agli occhi di molti?
Il primo elemento che mi viene in mente é sicuramente l’ambientazione, decisamente azzeccata. Il bosco di notte, con i suoi rumori indecifrabili e sinistri, non può che mettere ansia e terrore. Inoltre, il fatto che gli attori non avessero un copione da seguire e che siano stati lasciati soli durante le riprese, ha favorito la qualità e la veridicità delle loro interpretazioni. Questo aspetto lo si percepisce meglio guardando il film in lingua originale.
C’è da sottolineare, inoltre, che la conclusione del film, la scena girata all’interno della casa abbandona in mezzo al bosco, é indubbiamente notevole, a livello visivo ed emozionale.
Bellissima, nella sua semplicità ed efficacia, anche l’inquadratura usata sul finale, che mostra Heather ripresa in primo piano, mentre piange e chiede scusa per aver coinvolto i due ragazzi nell’avventura. Immagine questa usata anche per la locandina del film.
In conclusione, The Blair Witch Project – Il Mistero della Strega di Blair, è diventato un fenomeno culturale e un successo al botteghino.
È stato lodato per la sua capacità di creare terrore attraverso l’uso dell’immaginazione e della suspense, piuttosto che con effetti speciali o gore.
É un film che ha giocato al meglio le sue carte, puntando al massimo su quella che é la paura ancestrale del buio.
Ha influenzato molti altri film horror e thriller che hanno adottato lo stile found footage, come “Paranormal Activity” e “Cloverfield”. Ha anche generato sequel e adattamenti, ma nessuno ha avuto lo stesso impatto culturale dell’originale.
The Blair Witch Project – Il Mistero della Strega di Blair, rimane un esempio emblematico di come l’innovazione nel cinema indipendente possa cambiare il panorama del genere horror e influenzare il modo in cui le storie vengono raccontate sul grande schermo.

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