The Silver Coin

The Silver Coin

The Silver Coin è un’antologia horror

Che si distingue per la sua struttura corale e per la sua coerenza visiva nonostante il continuo cambio di sceneggiatori. Ogni storia ruota attorno a una moneta d’argento maledetta che attraversa epoche e persone lasciando dietro di sé morte, rovina e disperazione. Michael Walsh ne cura interamente i disegni e i colori costruendo un universo visivo oscuro e sporco in cui la violenza non è mai gratuita ma sempre funzionale a mostrare quanto il desiderio umano di successo o potere possa trasformarsi in condanna. La moneta diventa così un simbolo del prezzo del desiderio e della corruzione dell’anima.

Il fumetto nasce nel 2021

Sotto l’etichetta Image Comics e si è subito distinto per la sua capacità di combinare l’immediatezza dello slasher con la profondità psicologica del racconto morale. Ogni numero è autoconclusivo e scritto da un autore diverso, da Chip Zdarsky a Kelly Thompson fino a Jeff Lemire. Questa formula permette di esplorare generi e toni differenti, dal rock maledetto degli anni settanta al survival urbano fino all’horror fantascientifico. Nonostante la varietà, Walsh riesce a mantenere una continuità visiva che lega tutte le storie e trasforma la moneta in un filo rosso che attraversa il tempo.

L’aspetto più affascinante dell’opera

È il modo in cui l’orrore si manifesta. Non ci sono mostri classici o creature soprannaturali che dominano la scena, bensì esseri umani spinti oltre il limite dalle loro stesse debolezze. La moneta amplifica il male già presente nei personaggi e lo restituisce sotto forma di violenza tangibile. Il tratto di Walsh è spigoloso e materico e utilizza ombre dense e colori terrosi per costruire atmosfere claustrofobiche che ricordano i migliori momenti di Hellblazer o Swamp Thing ma con un’impronta più brutale e contemporanea.

Nel quarto numero

Emerge con forza il tema del destino e della ciclicità. La moneta non appartiene mai a nessuno e ogni volta che qualcuno tenta di usarla per cambiare la propria sorte essa si ritorce contro il suo possessore. La struttura episodica diventa così una riflessione sulla ripetizione dell’errore umano. Non esistono veri protagonisti o antagonisti, solo vittime di un oggetto che agisce come uno specchio. In questo modo The Silver Coin riesce a essere più di un’antologia horror diventando un unico racconto fratturato sulla natura del male.

Spoiler:

Uno degli episodi più memorabili mostra un musicista fallito che trova la moneta e la usa come plettro. Il suo talento esplode e il pubblico impazzisce per lui ma la chitarra comincia a sanguinare e ogni nota suonata si trasforma in una ferita reale. Durante il concerto finale le corde si spezzano e gli squarciano le dita mentre il pubblico continua ad applaudire ignaro della tragedia. Questa sequenza rappresenta perfettamente l’essenza della serie, un mix di orrore fisico e disperazione emotiva che lascia il lettore con un senso di angoscia persistente.

The Silver Coin

È uno dei migliori esempi recenti di fumetto horror occidentale perché riesce a fondere la potenza dell’immagine con la profondità della narrazione breve. Non è solo una raccolta di storie spaventose ma un mosaico di ossessioni e fallimenti che mostrano quanto fragile sia la linea che separa il desiderio dalla dannazione. Michael Walsh dimostra di essere un autore completo capace di dominare ritmo, atmosfera e simbolismo con una maturità rara. È un’opera consigliata a chi ama l’horror che non si limita a spaventare ma scava nel buio dell’animo umano.


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