Titolo Originale: The Substance
Anno: 2024
Regista: Coralie Fargeat
Sceneggiatura: Coralie Fargeat
Genere: orrore/fantascienza
Cast: Demi Moore, Margaret Qualley, Dennis Quaid
Hai mai sognato una versione migliore di te? Più bella, più giovane, più perfetta. La bellezza e una giovinezza ormai perdute, possono essere ritrovate tramite un innesco, una sostanza chimica. Giovinezza e vecchiaia, il doppio che porterà delle conseguenze. Alla sua seconda opera, ben sette anni dopo il bellissimo Revenge, Coralie Fargeat torna con questo The Substance a parlare della bellezza e della giovinezza. Dico torna, perché già con il suo cortometraggio Reality+, aveva sperimentato questo concetto e disgregazione, e da qui nasce una domanda: e se potessimo modificare noi stessi tramite una app? Immaginate un mondo fatto di modelli, tutti perfetti fisicamente, ma consapevoli di non essere tali quando il tempo finisce.
The Substance non è da meno.
Trama di The Substance
Elisabeth Sparkle, (Demi Moore), è un’ex star del cinema, che viene licenziata dalla trasmissione di aerobica che conduce perché ormai avanti con gli anni. Serve giovinezza e freschezza. Verrà a conoscenza di questo progetto super segreto, dove una sostanza iniettata nel corpo, ti farà rivivere quella giovinezza perduta con un altro te.
Ovvero Sue (Margaret Qualley), rispettando però una regola: una settimana per entrambe. infrangerla porterà a delle conseguenze, non dimenticando che “Tu sei una”.
Considerazioni
Coralie Fargeat ci spiattella la realtà nuda e cruda del mondo dello spettacolo. Elisabeth è ancora una bella donna, avanti con l’età certo, ma pur sempre bella. Serve un rinnovamento, così il direttore dello show di aerobica Harvey (Dennis Quaid) si libera di lei, che rappresenta il passato in questa Beverly Hills così apparentemente pulita e così piena di sporcizia al suo interno.
La regia della nostra Fargeat è limpida, piena di luce, corridoi Kubrickiani e corpi femminili ripresi in maniera così sensuale e sessuale che riescono ad essere graziosi e, allo stesso tempo, fastidiosi. Gli atteggiamenti di Sue, pian piano cambiano: da giovane pura, diventa marcia dentro, si andrà a creare un simil rapporto madre-figlia, che si ribalta in una sorta di strega con Biancaneve. Si ritorna alle origini di un cinema horror che omaggia Brian Yuzna e il suo Society – The horror, il body horror di David Cronenberg mescolato al cinema sensuale di Paul Verhoeven, con un pizzico di La morte di fa bella di Robert Zemeckis. Il tutto senza fronzoli e senza appesantire un film lungo ma scorrevole.
In conclusione, ricercare una bellezza perduta può essere pericoloso, perché alla fine quello che ci dice Coralie Fargeat è che è meglio accettare sé stessi per come si è e come si diventa.
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