Venerdì 13: Weekend di terrore
(Steve Miner, 1982)
Il pazzo omicida Jason Voorhees è ancora vivo e si aggira indisturbato nelle zone circostanti Cristal Lake..
Se la trama è quanto di più classico ci possa essere in questo genere di film, lo stesso può vantare un “colpo di genio”.. :l’introduzione della maschera da Hockey e la nascita e consacrazione ufficiale di una delle icone horror più popolari e amate dal pubblico.
Generalmente nel cinema horror, ogni saga deve essere immediatamente riconducibile a un personaggio, un assassino o un mostro che catturi subito la nostra attenzione, soprattutto a livello iconografico. Basti pensare ad altro personaggi famosi come Leatherface, Michael Myers e Freddy Krueger, orami simboli immortali nell’immaginario di tantissimi fan.
Dopo i primi due capitoli di “Venerdì 13”, dove Jason Voorhees era un personaggio prima marginale ed assente (nel primo film) poi presentato con un anonimo sacco di juta in testa (nel secondo film), ci voleva qualcosa di più.
Troppo poco per un villain che poi sarebbe entrato nella storia del cinema horror ed è cosi che in questo terzo capitolo verrà fuori con tutta la sua brutale forza ed un inconfondibile segno distintivo: la sua inseparabile maschera da hockey su ghiaccio.
Trama
Ginny è la sola sopravvissuta ai precedenti omicidi del redivivo Jason Voorhees: ben otto cadaveri vengono ritrovati in tutto il campeggio. Intanto Jason, creduto morto, lascia la baracca dove ha avuto lo scontro con la sopravvissuta e va in paese a cercare vestiti. Ricomincia la scia di sangue: uccide infatti, per cominciare, i due proprietari di un supermarket e di sé poi non lascia alcuna traccia. Intanto, altri otto ragazzi, vanno nella casa in campagna di una di loro, Chris, per passare un week-end in tranquillità. Ma la maledizione non tarda a colpire, visto che Jason torna e ammazza prima tre motociclisti e poi sei ragazzi. Intanto, Chris e il suo ragazzo parlano di quello che successe alla ragazza tempo prima. Sarà l’ultimo atto prima dello scontro finale ..
Note/curiosità
Il nome Jason non viene mai pronunciato per tutta la durata della pellicola, escludendo i pezzi tratti dal secondo capitolo.
L’icona di Jason, ovvero del killer spietato con viso celato dietro una maschera, nasce qua. Curiosamente, però, l’idea di far indossare al protagonista un coprivolto da hockey la si deve al caso: leggenda vuole che Terry Ballard, componente del cast tecnico, per passatempo nelle pause di lavorazione del film, si fosse dotato di alcuni accessori sportivi, tra i quali (appunto) la mitica maschera.
Il suo inserimento, nel terzo capitolo di Venerdì 13, è da attribuire al regista Steve Miner, secondo tali circostanze, fortuite e non calcolate.
Fonte: Nocturno Dossier n. 79 – Venerdì 13
Il film fu realizzato in 3D, ma questa versione è disponibile oggi soltanto in Giappone.
Esisterebbero anche due finali alternativi:
Nel primo, alla fine Jason decapiterebbe Chris. Invece di essere attaccata in acqua dalla madre, Chris colpisce in testa con un’accetta Jason e si riposa in una canoa (evidente il richiamo al primo “Venerdì 13”).
La ragazza si sveglia all’alba e torna nella cabina dove aveva colpito Jason. Quando apre la porta trova Jason con l’accetta conficcata in testa che la prende per i capelli e le taglia la testa di netto. Questo finale fu tagliato perché considerato troppo negativo. Sembra, comunque, che questo non fu mai girato e appariva soltanto in alcune foto del dietro le quinte e in una delle due versioni romanzate.
Un altro finale alternativo vedeva invece Ali, il ragazzo di Chris, sopravvivere: Chris apriva la porta per trovare Jason, ma veniva spaventata da Ali. Alla fine entrambi scappavano. Poco dopo arrivavano i paramedici ma non trovavano il corpo di Jason.
Nonostante il divieto alla visione per i minori di 18 anni, alcune scene furono comunque tagliate perché considerate troppo violente o non necessarie: la scena della morte di Andy mostrava la sua gamba destra e lo stomaco che venivano asportati; la morte di Vera era più lunga, includeva più sangue e una sua reazione e venne tolta perché considerata troppo realistica; la morte di Edna fu tagliata perché conteneva troppo sangue; l’impalamento di Chili fu tagliato perché nella prima versione veniva fatto vedere insieme a uno spruzzo di sangue; la morte di Debbie mostrava un getto di sangue attraverso la sua metà superiore.
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