Amityville Horror

Amityville Horror (Stuart Rosenberg, 1979)

Il film in questione è ispirato a dei fatti raccontati da George e Kathy Lutz che, insieme ai tre figli di lei, nel dicembre 1975 si trasferirono nella casa 112 Ocean Avenue di Amityville, Long Island.

La casa era già nota alla cronaca, in quanto l’anno precedente Ronald DeFeo Jr. sterminò brutalmente sei membri della sua famiglia.

Dopo 28 giorni i Lutz lasciarono casa in preda al terrore, sostenendo di aver vissuto dei fenomeni di carattere demoniaco al suo interno…

Stasera l’omaggio è per questo Cult horror decisamente da atmosfera, degno rappresentante di un certo cinema “vecchio stile” dove la tensione era costruita attraverso situazioni ed elementi classici del genere.

Per riferimenti classici si intende:

  • porte e finestre che si chiudevano da sole,
  • lampadari che tremavano senza apparente motivo,
  • ma anche attraverso interessanti situazioni dove il silenzio veniva infranto improvvisamente da vibrazioni e misteriosi soffi di vento.

Film d’atmosfera dunque, a parte il movimentato finale, ed interessanti espedienti narrativi.

Emblematica la scena iniziale dove i due coniugi, ovvero gli ottimi protagonisti James Brolin e Margot Kidder, sono in giardino e stanno per entrare nella casa.

La macchina da presa si trova all’interno della stessa o appena fuori sulla veranda, come a voler suggerire che qualcuno o qualcosa stesse aspettando di nascosto….

Alcune note e curiosità

Molti critici ritennero che le scene di George, minaccioso e con l’ascia in mano, ispirarono Kubrick nel film Shining del 1980.

Le riprese del film durarono sette settimane. . Il finale fu considerato esagerato, con tanto di pareti grondanti di sangue e liquidi melmosi, per rendere la pellicola più commerciale.

I nomi delle persone uccise e dell’assassino non vengono mai nominati, e neppure la dinamica degli omicidi viene mai spiegata con chiarezza.

Tuttavia, il film risulta interessante in merito ad alcuni riferimenti di carattere demoniaco o di possessione come, ad esempio, quando George vede un quadro in biblioteca, con una mosca raffigurata sopra, chiaro simbolo di Belzebù .

Il vero George Lutz ha sempre negato di essere stato violento nei confronti di moglie e figli.

Nel film la bambina fantasma è rappresentata come un maiale dall’aspetto mostruoso.

Nel film la stanza rossa in cantina è rappresentata come la fonte del male che risiede nella casa e anche come un portale sugli inferi, mentre nella realtà era una normale stanza dei giochi colorata di rosso.


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