Wolf Man
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Wolf Man (2025): Il ritorno dell’iconico mostro sotto la regia di Leigh Whannell

Il 2025 segna il ritorno di una delle creature più celebri del cinema horror: Wolf Man. Diretto da Leigh Whannell, noto per il suo lavoro su L’uomo invisibile (2020), il film si preannuncia come un thriller horror intenso e moderno, in grado di riportare in vita il mito del licantropo con una nuova prospettiva.

Un reboot attesissimo

Il progetto di Wolf Man si inserisce nel contesto del Dark Universe della Universal Pictures, un tentativo di riportare in auge i classici mostri della casa di produzione. Dopo il successo di L’uomo invisibile, che ha saputo mescolare orrore e tensione psicologica, le aspettative su Whannell sono alte. Il regista è noto per il suo approccio innovativo al genere horror, capace di bilanciare elementi tradizionali con un’estetica moderna e un sottotesto sociale.

La trama: cosa aspettarsi?

Blake, cresciuto in una casa tra i boschi dell’Oregon, è ora un padre senza lavoro che vive a San Francisco e si prende cura della figlia. Quando riceve una lettera che certifica ufficialmente la morte del padre, scomparso da tempo, decide di trasferirsi temporaneamente nella casa d’infanzia insieme alla moglie Charlotte e alla figlia Ginger, nella speranza di ritrovare un equilibrio nella sua vita coniugale in crisi. Tuttavia, i boschi che circondano la casa non erano sicuri quando era bambino, e lo sono ancora meno ora.

Con il calare della notte, una creatura bestiale minaccia la sua famiglia e lo ferisce, innescando una trasformazione inarrestabile. Blake scopre di essere affetto da una malattia mostruosa, con un’incubazione rapidissima di pochi minuti, che lo porta a mutare drasticamente, a partire dalla perdita dei denti. La narrazione si addentra così nel body horror, con il protagonista, interpretato da Christopher Abbott, che assume sembianze sempre più animalesche, senza mai trasformarsi completamente in un lupo, richiamando atmosfere simili a Un lupo mannaro americano a Londra e La mosca.

Nel frattempo, Blake e la sua famiglia devono fronteggiare una doppia minaccia: un altro licantropo li assedia dall’esterno, mentre il mostro dentro di lui minaccia di prendere il sopravvento. Il film affronta anche una riflessione sui ruoli maschili, contrapponendo la figura tossica e patriarcale del padre scomparso al protagonista, un padre amorevole che cerca disperatamente di combattere la sua trasformazione per proteggere la propria famiglia.

L’eredità di un classico

Wolf Man affonda le sue radici nel classico del 1941 The Wolf Man, con Lon Chaney Jr., un film che ha definito l’iconografia del licantropo nel cinema. Whannell ha dichiarato di voler rispettare la tradizione del personaggio, pur aggiornandolo per una nuova generazione di spettatori. La sfida sarà combinare effetti visivi innovativi con un racconto coinvolgente e spaventoso.

Conclusione

Con Wolf Man, Leigh Whannell si prepara a dare nuova vita a una delle figure più iconiche dell’horror. Tra attesa e curiosità, il film promette di essere un’esperienza cinematografica imperdibile per gli amanti del genere. In attesa di ulteriori dettagli, i fan possono solo speculare su come il regista riuscirà a reinventare il mito del licantropo in chiave moderna.


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