Wounds

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“Wounds” (2019): Un viaggio nell’orrore psicologico di Babak Anvari

Con Wounds, il regista Babak Anvari, già noto per il suo horror Under the Shadow, torna a esplorare l’angoscia e il terrore psicologico, questa volta in un’ambientazione moderna e disturbante. Il film, tratto dal racconto The Visible Filth di Nathan Ballingrud, è un horror inquietante che fonde paranoia, allucinazioni e un senso crescente di perdita della realtà.

La trama: il terrore nascosto dietro lo schermo

La storia segue Will (Armie Hammer), un barista di New Orleans con una vita apparentemente ordinaria. Una sera, dopo una rissa nel suo locale, trova un telefono cellulare dimenticato da un gruppo di studenti. Portandolo a casa, scopre nel dispositivo immagini e video raccapriccianti, che sembrano collegati a un’entità oscura e minacciosa. Man mano che la sua ossessione per il telefono cresce, la sua vita inizia a sgretolarsi: la relazione con la fidanzata Carrie (Dakota Johnson) si deteriora, mentre eventi inspiegabili e terrificanti lo spingono verso una spirale di follia.

Un horror psicologico disturbante

Wounds non è il classico horror ricco di jumpscare, ma un’opera che lavora sul senso di disagio e sulla percezione della realtà. Il film si concentra sulla decadenza del protagonista, costringendo lo spettatore a immergersi nella sua paranoia e nei suoi incubi a occhi aperti. Il regista utilizza immagini disturbanti, suoni inquietanti e una fotografia claustrofobica per trasmettere un senso di oppressione crescente.

Le interpretazioni e il cast

Armie Hammer offre una performance intensa nei panni di Will, un personaggio moralmente ambiguo e sempre più sopraffatto dagli eventi. Dakota Johnson interpreta Carrie, la fidanzata di Will, il cui comportamento diventa sempre più distante e instabile. Zazie Beetz, nei panni di Alicia, un’ex fiamma di Will, aggiunge ulteriore tensione alla trama.

Tematiche e significati nascosti

Oltre all’elemento soprannaturale, Wounds esplora temi profondi come il degrado psicologico, la dipendenza e l’incapacità di affrontare i problemi personali. Il film suggerisce che il vero orrore potrebbe non essere rappresentato solo dalle presenze inquietanti, ma anche dall’oscurità interiore dei personaggi.

Conclusione

 

Wounds è un horror psicologico che lascia spazio all’interpretazione e alla riflessione, con un finale enigmatico che potrebbe lasciare molti spettatori inquieti. Babak Anvari conferma la sua capacità di creare atmosfere angoscianti, dando vita a un film che si insinua nella mente dello spettatore ben oltre la visione. Per chi ama l’horror che punta più sulla tensione psicologica che sugli spaventi diretti, Wounds rappresenta un’esperienza da non perdere.


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