The Human Centipede 3

The Human Centipede 3
(Final Sequence)
Regia di Tom Six
USA 2015

TRAMA

Bill Boss, il folle e violento direttore di un carcere americano, e Dwight Butler, il suo contabile, hanno appena finito di vedere il dvd del film The Human Centipede 2 (Full Sequence).

Mentre Dwight e Daisy, la giovane segretaria di Bill, affermano di aver apprezzato il film, il direttore dice di esserne stato disgustato.

Subito dopo vengono a sapere che un detenuto ha assalito e ferito un secondino e, come punizione, Bill gli frattura un braccio; il direttore vuole ottenere a tutti i costi rispetto da parte dei detenuti ed è convinto che il sistema migliore sia minacciarli e terrorizzarli con violenze e torture.

CONSIDERAZIONI

Dopo il folle esperimento del dottor Heiter in First Sequence e la brutale malasanità di Full Sequence, la creatura di Tom Six giunge al capitolo finale.

Difficile andare oltre al capitolo 2 dove ogni forma di orrore possibile era stata affrontata, orrida esplicitazione della sua idea, Tom Six capisce che più oltre in quella direzione non si può andare.

Così passa al metacinema e mostra in apertura il protagonista del film precedente (Harvey) intento ad osservare i titoli di coda di quello stesso lavoro.

Il protagonista del numero uno invece (Laser) è in un’altra stanza ed è qui il suo superiore, William Boss, direttore di un carcere che gestisce nel sangue, pazzo come un cavallo.

Fin quasi all’ultima mezz’ora, quando entrerà in scena il regista cinematografico della saga (Tom Six, nella parte di se stesso), del centipede non sentiremo parlare.

Ci sorbiremo invece le deliranti nefandezze di Laser, che si prende tutta la scena gridando, blaterando sciocchezze, divorandosi come caramelle dei clitoridi essiccati, infierendo sul suo misero tirapiedi (Harvey, per l’appunto) e umiliando la segretaria (Olson).

Non c’è a dire il vero molto più di questo, per gran parte del film, e se indubbiamente la ferocia nazistoide di Laser si spinge a livelli di visibile follia difficilmente raggiunti prima, come se fosse stato lasciato libero di dire e fare tutto quello che voleva pur di avvicinarsi al top tra le migliaia di disturbati mentali che affollano il cinema da sempre, va anche sottolineato che dopo mezz’ora passata ad ascoltarlo sproloquiare era il caso di darci un taglio.

Altre Considerazioni

Invece il taglio ce lo da lui, ma ai testicoli del carcerato più facinoroso in una scena ai limiti dell’insostenibile, che lascia davvero poco spazio all’immaginazione. La visita al penitenziario di un azzimato Eric Roberts nei panni del governatore restituisce uno sprazzo di normalità, ma via lui si riprende fino, come detto, all’entrata in scena di Tom Six, chiamato dal tirapiedi con l’idea di fargli realizzare finalmente “dal vero” un centipede umano.

E va detto che Six regge bene la parte del regista sano di mente alle prese con qualcuno che vuol davvero realizzare quanto lui aveva immaginato scherzosamente. Così ecco aprirsi la fase di preparazione al gigantesco centipede che dovrà in pratica coinvolgere tutti i detenuti.

Non che con questo il direttore smetta di dare di matto, intendiamoci. Perché Laser è ancora un cumulo di smorfie, urla, minacce surreali come fosse il personaggio di un cartone animato di quelli moderni (non a caso ci ha pensato in un episodio South Park a citare apertamente la saga), in cui non c’è limite al cattivo gusto e il gioco è a chi la spara più grossa in un’orgia goliardica senza fine.

Dopo la sporcizia e le nefandezze del capitolo due qui la confezione è di lusso, gli effetti di agghiacciante realismo, ma l’impressione è che non si vada oltre a uno scherzo tirato troppo le lunghe con massiccia dose di surrealismo e grottesco.

La regia di Six come sempre è solida e autoriale, il cast in ottima.

Si ha come l’impressione che questa volta il registro abbia voluto spingersi oltre con l’orrore umano, il costante “sopra le righe” ma al regista va comunque dato atto di aver trovato l’unico modo ragionevole per chiudere questa trilogia, tanto amata quanto vituperata: buttarla in caciara e buonanotte al secchio!

MOMENTO PANDEMONICO

Dopo una visita del governatore Hughes, che è insoddisfatto dei metodi di Bill e minaccia di licenziarlo se non apporterà dei cambiamenti, il direttore del carcere tiene un discorso intimidatorio ai detenuti, castra personalmente e mangia i testicoli di uno di loro.

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