Amabili Resti

Amabili Resti

#DRAMAMOMENTS 🎭
By Susie Bannion
AMABILI RESTI

“Mi chiamavo Salmon,come il pesce.

Nome di battesimo:Susie.

Avevo quattordici anni quando fui uccisa,il 6 dicembre del 1973.

Negli anni Settanta,le fotografie delle ragazzine scomparse pubblicate sui giornali mi somigliavano quasi tutte:razza bianca,capelli castano topo.

Questo era prima che le foto di bambini e adolescenti di ogni razza, maschi e femmine, apparissero stampate sui cartoni del latte o infilate nelle cassette della posta.

Era quando ancora la gente non pensava che cose simili potessero accadere”

Inizia così la storia di Susie, una ragazzina alle prese con l’inizio dell’adolescenza che sta appena iniziando ad approcciarsi alla vita e all’amore, ignara di quello che le succederà…

Susie sta tornando da scuola, lo stesso tragitto, gli stessi vestiti di ogni giorno, ma quello non sarĂ  un giorno come tutti gli altri.

Quello sarĂ  il giorno in cui Susie perderĂ  la vita.

SarĂ  il giorno in cui i suoi sogni verranno spenti per sempre.

Inizia così la storia di come la sua famiglia ha cercato di superare la sua morte.

Cercheranno di sopravvivere ognuno a modo suo, il padre alla disperata ricerca del colpevole, la madre nel disperato tentativo di voltare pagina, di andare avanti, in qualche modo.

Le indagini non portano da nessuna parte.

Viene ritrovato il luogo dove è stata uccisa Susie, ma chi è il colpevole?
Chi ha molestato e ucciso la bambina?

La sorella di Susie, tramite una sorta di sesto senso, riuscirà a capire chi è e troverà il modo di far uscire finalmente la verità…

Degno di nota il finale, dove una sorta di giustizia divina pareggerĂ  i conti.

Un film straziante.
Spesso non si trova il coraggio di vederlo una seconda volta.
Impressionante l’interpretazione di Tucci, che avrebbe meritato a nostro avviso quantomeno un Oscar.

Questi sono gli Amabili Resti che rimangono dopo che una persona che abbiamo amato non è più con noi.

Dopo che una famiglia ha subito la cosa piĂą terribile che si possa mai affrontare, la perdita di una figlia, soprattutto in quel modo.

 


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