American Gangster di Ridley Scott (2007)
Qᴜᴀʀᴛɪᴇʀᴇ ᴅɪ Hᴀʀʟᴇᴍ, Nᴇᴡ Yᴏʀᴋ (1968)
La vera storia di Frank Lucas, il più famoso narcotrafficante d’America.
Ascesa e declino di un uomo salito al potere dopo la morte del suo capo Bumpy Johnson e costantemente braccato dal poliziotto Richie Roberts.
Gli anni 70.
Gli orrori della Guerra in Vietnam, il bianco, il nero, il buono e il cattivo, il giusto e lo sbagliato.
La pellicola si muove tra le trasformazioni epocali vissute durante quegli anni tumultuosi, in un Paese cinico, contraddittorio, tetro e senza morale, dove la vita di un uomo vale meno di nulla, dove si può “essere nessuno e avere molti amici o essere qualcuno e non averne affatto”.
E poi, soprattutto, c’è la droga. Un demone onnipresente che fa girare ogni cosa.
E attorno al quale ogni cosa viene manipolata. C’è chi la commercia, chi la compra, chi ne trae profitto e chi ne abusa.
Il re indiscusso del traffico si chiama Frank Lucas con la sua purissima eroina “Blue Magic”. É un uomo dai modi raffinati, eleganti e sempre circondato da molte persone.
Sulle sue tracce il poliziotto Richie Roberts, integerrimo e incorruttibile ma anche solitario, rigido e verace.
Due facce della stessa medaglia, due personaggi opposti,
in guerra tra loro all’interno di un universo collassato e impazzito.
Cit.:
“L’uomo per cui lavoravo aveva una delle più grandi imprese di New York, l’ha diretta per più di cinquant’anni.
Per quindici anni, otto mesi e nove giorni sono stato sempre con lui, lavoravo per lui, lo proteggevo, gli guardavo le spalle, ho imparato da lui. Bumpty era ricco, ma non ricco da bianco, lui non era un milionario, non era il padrone della sua impresa.
Credeva di esserlo, ma non lo era, la dirigeva e basta. I padroni erano i bianchi ed erano i suoi padroni. Nessuno è il mio padrone, invece. Perché la mia impresa è mia.
E la mia impresa vende un prodotto che è migliore di quello della concorrenza, a un prezzo più basso di quello della concorrenza. […]
Le cose più importanti negli affari sono l’onesta, l’integrità, il duro lavoro, la famiglia, non dimenticate mai da dove veniamo. Ognuno è quello che è a questo mondo. Le cose sono due: o sei qualcuno o non sei nessuno.”
– Frank Lucas
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