Leon

Leon di Luc Besson (1994)

La nascita di uno straordinario rapporto di amicizia, complicità e sostegno tra un sicario introverso e poco istruito e una ragazzina di dodici anni che ha appena perso la sua famiglia in un agguato.

“La vita è così dura solo quando si è bambini ?”
“È sempre così”.
(Marhilda e Leon)

Lo sapevate che ?

Esistono due versioni del film.

In quella più lunga, diffusa nel 1996, sono state aggiunte alcune scene per approfondire il rapporto tra Leon e Mathilda come quella della roulette russa e quella del ristorante nella quale si vede la ragazza ubriacarsi con lo champagne.

I genitori della Portman pretesero una clausola nel contratto riguardo al fumo: ottennero che nel film fossero presenti solo cinque scene in cui Mathilda fumava e che non fosse mai ripresa nell’atto di inspirare o espirare il fumo.

Inoltre, fu previsto che il suo personaggio smettesse di fumare nel corso del film.

Molte delle scene iconiche recitate da Oldman sono improvvisate sul momento, come il suo monologo su Beethoven e il suo avvicinarsi ad annusare il padre di Mathilda durante l’interrogatorio.

In Sud Corea molti negozi vendono gadget ispirati al film con la scritta “Love or death” (amore o morte), frase pronunciata da Mathilda in una scena.

Esiste un riferimento a Hitchcock.

Mathilda e Leon si registrano infatti con il nome di 𝘔𝘢𝘤𝘎𝘶𝘧𝘧𝘪𝘯 all’hotel.

Il termine fu coniato dal regista per indicare il mezzo attraverso il quale si fornisce dinamicità a una trama.

Una pellicola che racconta una storia di solitudine e sacrificio e che resta magicamente in bilico tra dramma sentimentale e gangster movie riuscendo a risultare credibile e ben curata in entrambe le direzioni.

I due personaggi principali sono di quelli che non si dimenticano facilmente; anzi, non si dimenticano mai.

Tanto la piccola Mathilda, costretta a crescere in fretta a causa di un destino avverso, quanto il killer Leon che preferisce la compagnia della sua Aglaonema piuttosto che quella delle persone.

Entrambi sono soli al mondo e senza futuro e proprio per questo hanno bisogno l’uno dell’altra.

E poi c’è l’agente corrotto Norman Stanfield, aggressivo e crudele, che venera Beethoven e incombe costantemente a minare la sicurezza di Matilda e Leon fino a diventare una vera e propria ossessione per la ragazza.

Tre protagonisti portati in scena da tre attori meravigliosi e in stato di grazia per un film che resta, a distanza di anni, un vero e proprio cult per molti.

Jean Reno ci regala la sua interpretazione migliore, la giovane e esordiente Natalie Portman é davvero sorprendente e la bravura di Oldman é disarmante.

Violento e delicato.

Spietato e poetico.

Una meraviglia per gli occhi e per il cuore.


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