Benjamin Barker, il Barbiere Assassino di Sweeney Todd

Benjamin Barker, la storia vera che ha ispirato Tim Burton.

“C’è qualcuno che gradisce una barba gratis?”
È questa una delle battute pronunciate da Johnny Depp nel film musical/horror di Tim Burton: Sweeney Todd.

Non tutti sanno che il film è ispirato da una storia vera.

Noto come il leggendario “barbiere assassino”, che uccide le sue vittime con un rasoio per servirle e venderle successivamente ai clienti sotto forma di pasticci di carne.

Di questo serial killer non esistono ritratti, ma solo vaghe descrizioni dei caratteri fisici che possono rendere l’idea.

Giovane, viso chiaro, sopracciglia folte, capelli rossi, carattere burrascoso, un uomo immorale e decisamente avido con uno sguardo da diavolo.

Biografia

Benjamin Barker, nasce il 16 ottobre del 1756, all’85 di Brick Lane, nell’East End di Londra, unico figlio di due genitori operai poveri ed alcolizzati cronici.

L’infanzia di Benjamin viene drasticamente interrotta il giorno in cui è costretto dal padre a lasciare gli studi per andare a lavorare nella stessa industria dei genitori, vista la necessità di aumentare gli incassi familiari.

Già a quell’epoca Benjamin Barker manifesta evidenti segni di squilibrio.

È affascinato così tanto dalla violenza da sperimentare torture e maltrattamenti su animali vari.

Il suo chiodo fisso è il museo e lo Zoo Reale presenti nella torre di Londra, dove sono esposti strumenti di tortura di vario genere.

Benjamin Barker è ammaliato dagli strumenti di dolore e passa molte ore in quella torre a fantasticare su quelle macchine.

All’età di 13 anni la già debole psiche del ragazzo viene messa a dura prova da una tragedia: perde infatti entrambi i genitori, usciti durante un gelido inverno alla ricerca di qualche bottiglia di gin e mai più rientrati.

Rimasto solo, Benjamin viene spedito in un orfanotrofio.

Gli inizi del Serial Killer

Di lì a poco riesce a farsi assumere come garzone in una bottega di coltelli, dove però subisce in silenzio i maltrattamenti quasi quotidiani da parte del datore di lavoro.

Forse è da questo momento in poi che comincia a crescere in lui la noncuranza nei confronti del prossimo.

Nel 1770, all’età di 14 anni, Benjamin viene condannato a 5 anni di carcere, nella prigione minorile di Negate, per aver rubato sotto commissione del suo padrone un orologio da taschino.

È proprio in questo luogo di estrema violenza che il futuro serial killer conosce Plummer, il barbiere del riformatorio, e ne diventa l’assistente.

Plummer, detenuto per appropriazione indebita, non insegna al suo allievo solo come tagliare capelli e rasare la barba, ma anche come frugare nelle tasche per derubare i propri clienti.

Scontata l’intera pena, Benjamin ha ormai 19 anni. Il suo sogno ora è quello di aprire un negozio, ma con i pochi soldi che ha si deve adeguare a lavorare per strada, come molti altri suoi “colleghi” dell’epoca.

La Bottega degli Orrori

Il giovane, riesce a mettere da parte una bella somma di denaro per coronare il suo sogno, che realizzerà nella primavera del 1785 aprendo il suo “famoso” negozio in Fleet Street 186, accanto alla chiesa di St. Dunstan.

Nel frattempo, però, ha già iniziato la sua “carriera” di assassino: nei pressi di Hyde Park, infatti, uccide un uomo che, sospetta, avrebbe avuto una relazione con sua moglie.

Abbandonata la moglie, il barbiere apre quindi il suo negozio in un quartiere molto malfamato della città, frequentato soltanto da prostitute, ubriaconi e persone poco raccomandabili.

A Benjamin il posto va più che bene, dato che i suoi scopi non sono propriamente filantropici…dispone la bottega in modo da accogliere i clienti per poi derubarli.

Nel suo primo giorno di apertura, il futuro serial killer pone un cartello fuori dal negozio, per cercar di attirare i suoi primi malcapitati clienti: “rasatura semplice per un penny, solo da me troverete questa tariffa”.

La bottega confina con una chiesa e, nei suoi sotterranei, ha una fitta rete di cunicoli… proprio l’ideale per nascondere i clienti a cui toglierà la vita.

La bottega ha un arredamento molto basic.

Nella stanza c’è un bancone in legno con sopra gli attrezzi del mestiere, qualche candela che illumina l’ambiente e una sedia da barbiere posizionata sopra un buco scavato precedentemente al centro del negozio, con sopra un pannello mobile.

Il meccanismo funziona benissimo.

Una volta seduto il cliente, il peso del corpo appoggiato sullo schienale crea una rotazione del pannello che scaraventa il malcapitato nel cunicolo sottostante, dove Benjamin può “operare” senza rischi.

Il barbiere non uccide solo per denaro, ma spesso anche per rabbia a seguito di discussioni di vario genere.

E non lo fa da solo, ma con una compagna altrettanto folle: si tratta di Margery Lovett, una vedova tutt’altro che bella, che tuttavia riesce a conquistare e a diventare l’amante segreta di Benjamin.

La Panetteria degli Orrori

Margery apre anche una panetteria, molto rinomata nella Londra dell’epoca.

Ogni giorno, verso mezzogiorno, la gente vi si accalca per comprare i famosi pasticci di “vitello”, non sapendo che al posto del “vitello” porterà a tavola tenerissima carne umana, accuratamente scelta tra le vittime di Benjamin.

Le ossa, gli organi, la pelle e tutti gli scarti vengono invece nascosti tra le ossa delle catacombe sotto la chiesa adiacente alla bottega.

Benjamin e Margery, la coppia diabolica, sembrerebbero destinati a creare un impero, ma fortunatamente a tutto c’è un limite.

Le indagini

L’odore di putridume comincia infatti ad assalire i fedeli della chiesa che, allarmati, chiamano il Dipartimento della Salute londinese, facendo partire le indagini.

Iniziano quindi le ispezioni in tutto il quartiere, in lungo ed in largo, ma non appena l’ispettore Blunt e i suoi colleghi cominciano a perlustrare i cunicoli sotto la chiesa si trovano davanti a una scena raccapricciante:

“C’erano resti umani decomposti, impilati uno sull’altro fin quasi al soffitto.

Accanto ad essi, giacevano parti di scheletri con brandelli di carne ancora attaccati. Teste nelle stesse condizioni, erano sparse tutto intorno”.

Seguendo le impronte insanguinate, l’ispettore Richard Blunt riesce a identificare l’autore di quel massacro con il barbiere, e lo collega anche alla panetteria.

Ormai la storia è chiara. Per avere prove schiaccianti, Sir Blunt perquisisce la casa di Todd e vi trova gioielli e vestiti con le iniziali del nome delle vittime.

Nel 1801 inizia il processo.

Dopo pochi mesi Margery Lovett, sicura di una condanna a morte, si avvelena nella sua cella dopo aver confessato tutti i suoi crimini.

Il 25 gennaio del 1802, davanti a migliaia di persone, Benjamin Barker viene impiccato. Finisce così la storia del barbiere demoniaco di Londra.

La sua leggenda, invece, è appena cominciata.

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