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I BAMBINI DI MR. PITTY: L’INIZIO DELL’INCUBO

Tutti i bambini hanno un amico immaginario, magari preso da uno show in tv, ma attenzione ad avere Mr Pitty potreste diventarne schiavi anche da morti…

Isaac era un bambino di otto anni, stava continuando a girarsi  nel suo letto, era spaventato da quella notte, perché era terribilmente buia e le ombre nella sua camera si  allungavano, fino a sembrare dei mostri pronti ad afferrarlo.bambini-mr-

I suoi genitori stavano litigavano nell’ altra stanza. Il suo papà era tornato poco prima che il piccolo andasse a dormire, era entrato nella sua camera e gli aveva dato un bacio sulla guancia. Isaac era rimasto infastidito da  quello strano odore che proveniva dalla sua bocca, gli ricordava vagamente l’odore di benzina.

Era tardi e la mamma l’aveva mandato  a letto e l’uomo si era avvicinato con la voce tremante e con gli occhi stranamente rossi  dicendo:                                                                                         

”Buonanotte piccolo mio, il tuo papà ti vuole tanto bene!”.

L’uomo stava piangendo.

Il bimbo non ci badò, pensando che fosse solo tanto stanco.                                                                                                                                         Uscì dalla camera e i genitori iniziarono a litigare e la madre urlò :                                  

” Cristo! Fai schifo, è la seconda volta in una settimana che tuo figlio ti vede in questo stato, sei un cazzo di ubriacone, non ti reggi manco in piedi, quanti soldi ha speso stasera al bar, lurido alcolizzato?”.

L’uomo rispose con quel tono di voce che faceva ridere al piccolo Isaac,  perchè sembrava quella di un personaggio dei cartoni animati, che faticava a parlare:             

  ”Vai a farti a farti fottere, i soldi sono miei e li uso come voglio io, se non fossi così insopportabile non sarei sempre ubriaco, sei come un cazzo di martello pneumatico che mi picchia sulla testa!”.                                                                                                                 

La donna prontamente rispose:                                                                                                        

”Sei un bastardo, questa non te la perdono, domani mattina farò le valigie e me ne andrò con Isaac, torno da mia madre. Sei un buono a nulla!”

Il bambino  non capiva perché la  sua mamma dicesse quelle brutte cose al  suo papà, non conosceva quelle parole, come “bastardo” e  “alcolizzato” , ma ultimamente le sentiva spesso, lo facevano ridere perchè immaginava che queste parole potessero essere il nome perfetto per il suo cagnolino.                                    

Immaginava di chiamare così  quel cucciolo che il suo papà aveva promesso di regalargli per Natale.

Sognava che gli avrebbe lanciato una pallina di stoffa e il piccolo ”Alcolizzato” gli avrebbe riportato.

Le urla lentamente si affievolirono, Isaac riuscì finalmente a prendere sonno, quando improvvisamente si svegliò, aveva la sensazione che qualcuno o qualcosa lo stesse fissando, pensò che fosse la mamma o il papà, si tranquillizzò e riprese a dormire, ma quella sensazione non cessò di accompagnarlo, percepiva sempre più vicini quegli occhi che lo scrutavano nel buio.

Sapeva che era al sicuro, aveva le coperte che lo proteggevano, nessun mostro avrebbe potuto rompere quell’ antico patto che secondo Isaac i bambini avevano firmato con i mostri della notte, che terrorizzavano i cuccioli di uomo.

Si tranquillizzò, doveva riposare, perchè domani sarebbe iniziata una lezione di arte e voleva essere fresco come una rosa.

Voleva fare il disegno più bello della classe e ricevere i complimenti dalla maestra Elsa.

Il suo sonno venne ancora interrotto, da un sussurro proveniente dalle tenebre, che diventava una sorta di Ninna nanna che era cantata da una  vocina:  acuta, bizzarra e ipnotica, che diventava sempre più forte. La filastrocca recitava:I Bambini di Mr Pitty Quando L'Infanzia Diventa un Luogo da cui Scappare

” Vieni piccolo bambino,

sarai al sicuro e ti divertirai,

se il tuo nuovo amico seguirai.

Non piangere piccolo bambino,

nessuno può ferirti,

i mostri sono tutti sconfitti,

segui me e i miei piccoli amici.

oh piccolo bambino,

la tua mamma e papà conosco,

mi hanno detto proteggi il nostro tesoro.

Oh piccolo bambino,

segui il tuo nuovo grande amico

e i tuoi sogni si avvereranno

e grandi diventeranno.”

Isaac aprì lentamente gli occhi e si trovò davanti una figura alta e massiccia , l’ unico elemento che si distingueva nell‘ombra erano due giganteschi occhi gialli che brillavano nel buio.

Il piccolo prese coraggio e disse:” Scusa…. Ma tu chi sei ?” Gli occhi nel buoi divennero amorevoli  e Isaac sentì ancora quella vocina, che gli disse:

“Mi ha mandato il tuo papà, desiderava che noi due ci conoscessimo, sai, mi ha detto che tu volevi un cucciolo e lo volevi chiamare… Uh che vergogna, quando non mi ricordo le cose, ah si, ecco aveva quel nome così buffo…”alcolizzato”!”

bambini-pupazzo-Il bambino rimase sorpreso, come poteva conoscere il nome che avrebbe dato al suo cucciolo ebbe paura e  rispose tremando:

”La mamma mi ha detto di non parlare con gli sconosciuti.”

La vocina rispose dicendo:

”Hai ragione che maleducato che sono, mi chiamo Mr Pitty e voglio essere tuo amico, il papà mi ha raccontato tutto di te.”

Il bimbo allora si tranquillizzò e gli rispose:

” Mi chiamo Isaac!”

Mr Pitty gli disse:”Vuoi venire a prendere il cucciolo, così lo riportiamo a casa?”

Allungò la mano verso quella figura, quando improvvisamente Isaac sentì un dolore lancinante al braccio.

L’arto gli fu strappato di netto e nel cuore della notte si udirono due suoni distinti: un urlo di una voce innocente e una risata fragorosa e demonica.

I denti di Mr pitty si colorarono di una luce arancione e spaventosa, il bambino vide quei  denti acuminati, sporchi di sangue, terrorizzato notò  il suo braccio strappato di netto, dove si vedeva l’ osso che sporgeva.bambini-mostro-

Isaac morì in quel mare di paura, solo, in una pozza di sangue.

L’ ultimo suono che udì fu quella vocina che continuava a ridere, lentamente quella luce arancione si spense e la notte ritornò buia e tetra.


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