Il Corriere – The Mule di Clint Eastwood (2018)
Nuovo appuntamento con questa rubrica dedicata ai film che trattano imprese criminali.
Un anziano orticoltore, caduto in miseria, accetta di diventare un corriere della droga per un cartello messicano.
Presto, insieme ai soldi facili, otterrà anche l’attenzione degli agenti della DEA.
“Sono Richard..Rico…amico di una delle damigelle di Ginny.”
“Va bene, io sono Earl.”
“Earl, senti, se proprio sei a terra, ho degli amici che ti pagano per guidare da una città all’altra.”
“Mi pagano per guidare? E tu, furbone, che ci guadagni ?”
“Sto solo dicendo che ho amici che cercano autisti prudenti come te.”
“Già…”
“Ci aiuti tuo nipote.”
“Va bene.”
(Earl Stone & Rico)
Estas loco Viejo
Il suo nome era Leonard Sharp.
Nel corso della sua vita si ritrovò, subito dopo aver compiuto i vent’anni d’età, a combattere per gli Stati Uniti in Italia.
Si fece molto onore nel corso del servizio militare arrivando ad ottenere una medaglia.
Ma poi la guerra finì e, negli anni seguenti, passò attraverso un matrimonio, poi naufragato in un divorzio, ed ebbe modo di diventare bisnonno.
Pare inoltre, anche se non ne abbiamo certezza, che fu per un breve periodo proprietario di una piccola compagnia aerea poi finita in bancarotta.
Quel che é certo, invece, é che la sua attività principale fu quella di floricoltore: nella sua carriera realizzò, infatti, più di 180 varietà di fiori, il più conosciuto dei quali fu chiamato Ojo Poco.
Leo era davvero molto conosciuto nell’ambiente anche grazie alla sua abitudine di presenziare a diverse conferenze e fiere a tema in giro per gli Stati Uniti in abiti eleganti, spesso accompagnato dal suo entourage formato da floricoltori messicani che lavorano insieme a lui nella sua fattoria.
La sua vita, sostanzialmente, fu questa, fino alla fine degli anni novanta, quando ormai aveva raggiunto i 75 anni di età.
Poi internet cambiò tutto.
Il commercio, la pubblicità, il modo di lavorare, subirono una vera e propria rivoluzione e Leo non riuscì o non volle adattarsi a questa nuova situazione.
La conseguenza diretta fu che i guadagni si ridussero, drasticamente, anno dopo anno.
Non é chiaro come successe quello che si verificò dopo.
L’unica cosa che sappiamo é che diventò, forse per conoscenza indiretta di qualche floricoltore messicano, un corriere di droga per il più grande cartello al mondo (quello messicano di Sinaloa) guidato da El Chapo.
Iniziò nei primi anni del duemila trasportando denaro da un posto all’altro e una volta conquistata la fiducia dei capi, passò alla cocaina: mille dollari per ogni chilo trasportato.
Era considerato affidabile e insospettabile a causa dell’età e gli venne affibbiato il soprannome di 𝐄𝐥 𝐓𝐚𝐭𝐚.
Si muoveva tra Stati Uniti e Messico e la maggior parte dei suoi viaggi finivano a Detroit.
Leonard Sharp fu arrestato il 21 ottobre 2011, dopo una lunga serie di indagini.
Al momento dell’arresto nel suo pick-up vennero trovati 104 kg di cocaina.
Al processo nel 2013 si dichiarò subito colpevole ma non collaborò in alcun modo alle indagini sul cartello.
É considerato il più anziano narcotrafficante nella storia americana.
Clint Eastwood
Clint Eastwood torna a recitare a distanza di sei anni (se si esclude il cameo in “American Sniper”) e a dirigere un film davvero struggente in cui temi a lui cari come il passare del tempo, la vita e la società trovano terreno fertile e prezioso nella storia raccontata.
Ma non solo: ci mostra anche come il mondo del crimine agisca non solo tramite personaggi ormai conosciuti (e a volte mitizzati) da tante pellicole e saghe cinematografiche.
Al contrario, é nel cosiddetto “sottobosco” che sovente si trovano e si muovono figure insospettabili e importanti alla causa come il protagonista di questa vicenda.
Un film diretto e recitato con grande classe, quasi da considerare come un testamento, che mira dritto al cuore e rimane, a mio avviso, proprio per l’incredibile varietà di temi affrontati e di sentimenti umani rappresentati, una delle opere più belle e profonde di questo straordinario uomo di Cinema.
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