IT di Stephen King – Quando la Paura Ha il Volto di un Pagliaccio
“Tutti galleggiano qui sotto…”
Una frase bastò, nel 1986, a cambiare per sempre l’immagine del pagliaccio nella cultura popolare. Stephen King pubblicava “IT”, un romanzo-mammut che avrebbe lasciato il segno non solo nella letteratura horror, ma nell’immaginario collettivo. E da allora, Pennywise non è più soltanto un clown: è l’incarnazione delle nostre paure più profonde.
L’incubo sotto la pioggia
Derry, Maine. Un piccolo centro abitato, apparentemente tranquillo. Ma sotto i marciapiedi scorre qualcosa di antico, malvagio e affamato. Tutto comincia con il piccolo Georgie Denbrough, impermeabile giallo e barchetta di carta. E termina con un urlo nelle fogne. Quella scena – la pioggia battente, il tombino, il sorriso agghiacciante di Pennywise – è diventata leggenda.
Non è solo un clown…
“It” non è un semplice mostro. È tutto ciò che temiamo: i nostri incubi, le fobie, la crudeltà del bullismo, la solitudine, il trauma. King plasma il male in una creatura mutaforma che cambia volto per meglio tormentare le sue vittime. Ma la forma più disturbante resta quella di Pennywise il Clown Danzante, con il suo pallido ghigno e i palloncini rossi.
Un romanzo monumentale
Con le sue oltre mille pagine, “IT” è un tour de force narrativo. King alterna presente e passato, seguendo il Club dei Perdenti – un gruppo di ragazzini segnati da vite difficili – prima bambini, poi adulti richiamati a Derry per affrontare di nuovo il male. L’abilità di King sta nel farci affezionare a questi personaggi: ognuno fragile, imperfetto, ma profondamente umano.
Paura… e nostalgia
“It” è sì un romanzo horror, ma è anche una struggente storia sull’amicizia, sull’infanzia perduta, sui legami che ci salvano dal buio. È la malinconia dell’estate che finisce, delle biciclette sgangherate, delle risate che risuonano nei vicoli. Ed è la consapevolezza che il male, a volte, cresce insieme a noi.
Dal libro allo schermo
Dopo la celebre miniserie TV del 1990 (con uno spaventoso Tim Curry nei panni di Pennywise), “IT” ha conosciuto una nuova giovinezza al cinema, grazie ai film del 2017 e del 2019, diretti da Andy Muschietti. Bill Skarsgård ha regalato al clown una performance ipnotica e terrificante, confermando Pennywise come uno degli incubi più iconici di sempre.
Perché “IT” ci terrorizza ancora oggi?
Perché “IT” parla di noi. Delle nostre paure, grandi o piccole, dei nostri sensi di colpa, delle ferite infantili che non si rimarginano mai del tutto. E soprattutto ci ricorda che, pur di affrontare il male, serve coraggio. Ma anche un gruppo di amici pronti a stringerti la mano nel buio.
Alla fine, nella Derry di King… tutti galleggiano. E, leggendo “IT”, anche noi galleggiamo. Tra paura, nostalgia e meraviglia.
Iscriviti al nostro canale YouTube