La Casa dalle Finestre che Ridono

Ovvero quando la provincia diventa la vera protagonista… è lei il “MOSTRO”..quell’apparenza di tranquillità, di semplicità che ti sbatte l’orrore in faccia anche attraverso l’arte, attraverso un quadro che odora di morte….La Casa dalle Finestre che Ridono è uno scenario ambientato nella placida e soleggiata bassa padana, popolata da personaggi pittoreschi e accoglienti, ma è solo apparenza….

La Casa dalle Finestre che RidonoNon appena ci si addentra nella storia, ci si accorge che dietro l’aspetto rassicurante di un microcosmo quieto, si nascondono collusioni, misteri, insidie…sembra sempre che qualcuno osservi sempre e lo fa’ di nascosto da dietro una finestra chiusa. Sempre, per tutto il film….Qualcuno che FORSE POTREBBE mettere fine agli orrori semplicemente facendo una telefonata….. FORSE….
𝑪𝑯𝑬 𝑫𝑰𝑻𝑬.. 𝑪𝑰 𝑺𝑷𝑨𝑽𝑬𝑵𝑻𝑨𝑵𝑶 𝑫𝑰 𝑷𝑰𝑼̀ 𝑰 𝑴𝑶𝑺𝑻𝑹𝑰 𝑶 𝑳𝑨 “𝑷𝑹𝑶𝑽𝑰𝑵𝑪𝑰𝑨”?

CURIOSITA’

Le riprese di La Casa dalle Finestre che Ridono durarono circa 5 settimane con una troupe di non più di 12 persone esclusi gli attori.

Pupi Avati racconta di aver avuto l’idea per la realizzazione del film da un episodio della sua infanzia. Nel comune dove risiedeva fu infatti aperta la tomba di un prete, ma i resti rinvenuti appartenevano misteriosamente ad una donna. La zia del regista, per farlo star buono quando era bambino, lo minacciava del possibile arrivo del “prete donna”.

CIT.:
“Ma questo è un grande pittore. Solo un grande artista può dare un senso così vero alla morte. Ha capito tutto”..
(Stefano alias Lino Capolicchio)

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