LE IENE – Cani da Rapina

LE IENE – Cani da Rapina
𝐝𝐢 𝐐𝐮𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧 𝐓𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨 (1992)

I membri di una banda criminale cominciano a sospettare l’uno dell’altro a seguito di una rapina andata male. Chi sarà, tra di loro, la talpa che ha tradito tutti quanti?

Citazione.

“…𝘑𝘰𝘦 𝘌𝘨𝘢𝘯 𝘦 𝘎𝘦𝘳𝘳𝘺 𝘙𝘢𝘧𝘧𝘦𝘳𝘵𝘺 𝘦𝘳𝘢𝘯𝘰 𝘪 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘰𝘯𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘥𝘶𝘰 𝘚𝘵𝘦𝘢𝘭𝘦𝘳𝘴 𝘞𝘩𝘦𝘦𝘭, 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭’𝘢𝘱𝘳𝘪𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘭 74 𝘪𝘯𝘤𝘪𝘴𝘦𝘳𝘰 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘶𝘯 𝘱𝘰’ 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪𝘭𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘱𝘪𝘤𝘤𝘢𝘵𝘢 𝘪𝘯𝘧𝘭𝘶𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘺𝘭𝘢𝘯𝘪𝘢𝘯𝘢, 𝘢𝘵𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢𝘯𝘥𝘰𝘴𝘪 𝘢𝘭 𝘲𝘶𝘪𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰.
𝘘𝘶𝘪 𝘦’ 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘒.𝘉𝘪𝘭𝘭𝘺 𝘤𝘰𝘯 𝘚𝘶𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘶𝘯𝘥 𝘥𝘦𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘯𝘯𝘪 70…”

𝐏𝐑𝐈𝐌𝐀 𝐃𝐈 𝐓𝐔𝐓𝐓𝐎, 𝐋𝐀 𝐒𝐂𝐄𝐍𝐄𝐆𝐆𝐈𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀.

La telecamera si muove intorno a un tavolo dove stanno seduti i personaggi. Di cosa mai potrà discutere un gruppo di criminali che si prepara a svaligiare una banca?

Fondamentalmente di Madonna e dell’opportunità di lasciare o meno una mancia alla cameriera di turno.

Sta tutto qui il fantastico mondo di Quentin: in quei primi otto minuti memorabili.
E nel linguaggio usato per descriverli, ovviamente.

Perché le parole sono importanti, anzi fondamentali, quasi quanto la violenza che si paleserà un po’ più avanti.

Con le parole si crea un mondo, si costruiscono e caratterizzano i personaggi, si consegna all’universo cinematografico qualcosa di nuovo, qualcosa da ricordare.

A tal proposito, volete sapere di cosa parla “Like a virgin”?

Considerazioni.

Quentin Tarantino si impone all’attenzione internazionale con questo suo primo lavoro.

LE IENE – Cani da Rapina è un’opera densa, piena di citazioni, che rimanda al 𝙺𝚞𝚋𝚛𝚒𝚌𝚔 di “𝚁𝚊𝚙𝚒𝚗𝚊 𝚊 𝚖𝚊𝚗𝚘 𝚊𝚛𝚖𝚊𝚝𝚊” per l’utilizzo del flashback sincronico, che fa rivivere una stessa azione sotto diverse angolazioni e punti di vista.

Una messa in scena molto teatrale e proprio per questo originale.

Un film che narra di una rapina senza mostrarla mai, ma concentrandosi piuttosto sulla sua preparazione e sulle conseguenze, con improvvisi picchi di violenza.

E lo fa usando dialoghi di grande fattura, entrati nella memoria collettiva.

Un cast di attori sempre all’altezza.

Dal sadico Mr Blonde/Madsen, fino al nevrotico Mr Pink/Buscemi, passando per l’apprensivo Mr White/Keitel e il coraggioso Mr Orange/Roth, fino ad arrivare a Mr Blue/Bunker, Eddie Il bello/Penn e il capo Joe/Tierney.

Senza dimenticare ovviamente lo stesso Tarantino/Mr Brown, che certo non sceglie, per il suo personaggio, il migliore dei colori.

Il tutto condito da una micidiale colonna sonora che rappresenta un vero e proprio assaggio di tutto il Supersound degli anni 70.

Un esordio con il botto.


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