Lo Strano Vizio della Signora Wardh

Lo strano vizio della signora Wardh
(Sergio Martino, 1971)

..e con protagonisti Edwige Fenech & George Hilton & Ivan Rassimov

Su ammissione dello stesso Sergio Martino la sceneggiatura di questo film era già pronta, ma dopo aver visto L’uccello dalle piume di cristallo (1970), opera prima di Dario Argento, l’autore si decise a compiere alcune modifiche sull’idea del film a fianco dello sceneggiatore Ernesto Gastaldi.

L’idea fu quella cercando di puntare sull’estetica, aspetto che era appena salito alla ribalta con l’enorme successo del film di Dario Argento. Buona la prova dei protagonisti, tra cui la splendida Edwige Fenech che con questo film verrà lanciata alla ribalta nel cinema di genere.

Cit.:

“Il fatto stesso che il comandamento ci dica ‘non ammazzare’, ci rende consapevoli e certi che noi discendiamo da una interrotta catena di generazioni di assassini, il cui amore per uccidere era nel loro sangue come, forse, è anche nel nostro”.
~ Sigmund Freud

Con questa eloquente frase posta all’inizio del film si introducono gli eventi: Julie Wardh, moglie di un diplomatico, viene minacciata da un maniaco. Nel frattempo è anche perseguitata da un suo ex amante, soprattutto quando egli scopre che la donna ha cominciato a frequentare un altro uomo…

Curiosità

Il morboso rapporto che lega Julie (Edwige Fenech) a Jean (Ivan Rassimov) può ricordare quello ad analogo sfondo S/M, tra Nevenka (Daliah Lavi) e Kurt (Christopher Lee) già intravisto ne La frusta e il corpo (1963).

La cosa non deve sorprendere, essendoci un comune denominatore che lega entrambi i prodotti: la sceneggiatura di Ernesto Gastaldi.

Estetica baviana, ovvero dell’omicidio come bella arte

“La solitaria svestizione, il primo piano di lei davanti allo specchio, il campo medio del suo allettante respiro sul letto, cederanno il passo alla morte, al volto sorpreso e orripilato, al corpo disonorato, come un prolungamento della medesima estetica, una rivendicazione della bellezza del dolore e del sangue.”

Poco prima dell’uscita del film una donna italiana, la signora Ward, minaccia un’azione legale perché il titolo originale (senza h) danneggerebbe la sua reputazione. Al cognome del personaggio interpretato da Edwige Fenech, quindi, viene aggiunta la H finale.

Fonte: sito cgentertainment.it


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