Il Gatto dagli Occhi di Giada

Il Gatto dagli Occhi di Giada
(Antonio Bido,1977)

Sinossi

Un’attrice di cabaret, Mara, capita per caso in una farmacia dove è appena stato commesso un delitto. L’ omicida, credendo che possa aver visto qualcosa comincia a minacciarla e per questo lei si rivolge all’amico Lukas inizialmente scettico a crederle. Quando la serie di delitti continua e le minacce si ripetono , anche lui comincia a dare ascolto e credere Mara e si mette ad indagare per conto proprio. I sospetti ricadono su Pasquale Ferrante, evaso dal carcere pochi giorni prima degli omicidi e legato a tutte le vittime.

Recensione

Parliamo di un film che a suo tempo fu’ considerato come sequel aprofico della trilogia degli animali di Dario Argento. Una sorta di tardivo omaggio al maestro Argento ma anche a Lucio Fulci e questo è un merito che va’ ricercato in diversi aspetti che vanno dalla regia alla sceneggiatura all’interpretazione. Un insieme di elementi che hanno contributo a creare un’atmosfera unica e inquietante che ancora oggi riesce a colpire gli appassionati del genere.

C’è da dire che la trama del film si presenta forse un po’ complessa e articolata, e le diverse sequenze sembrano quasi sfuggire alla comprensione generale degli avvenimenti, ma nel procedere della visione cresce quella sensazione di smarrimento ed inquietudine che contribuiscono alla suspense del film.

Buona la performance degli attori, per la parte di Lukas Bido aveva quasi ottenuto Philippe Noiret, poi il prolungarsi dei tempi aveva indotto l’attore francese a firmare per un altro film e quindi la produzione virò sul buon Corrado Pani, navigato attore di cinema e teatro che ci offre un Lukas abbastanza convincente. Per la parte di Mara invece troviamo la soubrette Paola Tedesco, estremamente popolare in quel periodo grazie a Pippo Baudo e al suo programma televisivo Un Colpo di Fortuna. In precedenza la ricordiamo in ruoli secondari ed apparizioni in vari film ma soprattutto nel capolavoro assoluto “Il Segno del Comando”, meraviglioso sceneggiato televisivo che nel 1971 aveva avuto un successo enorme di pubblico in Italia.Inoltre, come dimenticare due miti come Franco Citti e Fernando Cerulli.

In conclusione, Il Gatto dagli Occhi di Giada è un film dalle atmosfere inquietanti, musica eccellente dei Trans Europa Express che anticipa il tema di Suspiria dei Goblin, soggettive dell’assassino che omaggiano Argento e Martino, macabri omicidi alla Profondo rosso ripresi con dovizia di particolari. Una storia ben sceneggiata che tiene in tensione sino alla fine.

Curiosità

Paolo Malco interpreta un personaggio di nome Carlo, che rimanda (di nuovo per effetto dei “contrari”) all’omonimo Carlo di Profondo Rosso: contrario, si diceva, perché
SPOILER mentre nel film di Argento Carlo è figlio dell’assassina… qua… è l’assassino.
FINE SPOILER

Il film è stato girato anche nella città natale del regista: Padova.

Bido interpreta un breve ruolo: nei panni del regista di un varietà.

La colonna sonora del film, splendida, è stata composta da un gruppo – Transeuropa Express – formatosi solo in questa occasione e, purtroppo, senza ulteriore seguito dopo l’uscita del film.
Facevano parte, della band, Coletta e Mauro Lusini: quest’ultimo più famoso per avere scritto la canzone C’era un ragazzo che come me, cantata da Gianni Morandi.

La moglie di Citti nel film, Cristina Piras, di lì a qualche anno finirà sulle tv private a commentare insieme a Tony Fusaro, gli incontri di wrestling giapponese (al tempo ancora “catch”) con i vari Inoki, Tiger Mask e Fujinami.


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