Serpico

Serpico

Serpico di Sidney Lumet (1973)

Un onesto poliziotto scopre e denuncia la dilagante corruzione che serpeggia tra i suoi colleghi di lavoro. Tratto da una storia vera.

“Il motivo del mio intervento qui oggi è la speranza che gli agenti di polizia non debbano mai trovare quel senso di impotenza e di angoscia che ho dovuto sopportare in questi ultimi cinque anni solo per aver tentato di riferire ai miei superiori su quei casi di corruzione. E perché nessuno voleva assumersi il peso di un compito non gradito.”
– Frank Serpico

Il Re saggio.
Quando tutti bevono da una fonte avvelenata e corrompono la loro moralità, l’unico che é rimasto a bocca asciutta é di fronte a un dilemma.

Come il Re nella fiaba, deve decidere se unirsi alla massa o diventare pazzo agli occhi di tutti.

E Frank ha deciso.
Sarà quello additato da tutti e ghettizzato. Quello che non si piega, quello che scava in tutto il marcio che lo circonda.

Quello che rifiuta di bere da una fonte corrotta e preferisce restare onesto.
Non importa il prezzo da pagare.

𝗔𝗹 𝗣𝗮𝗰𝗶𝗻𝗼 con questo film si lancia definitivamente come stella internazionale.
Si prepara facendosi crescere barba e capelli e recita, per prime, le scene finali del film.

Interpreta un personaggio idealista, testardo e scomodo che non può che infiammare il pubblico e entrare nella leggenda.

Un uomo non capito e disprezzato da chi gli sta intorno e vede in lui una minaccia concreta.

Un personaggio votato come il 40esimo più grande eroe cinematografico dall’ 𝗔𝗙𝗜’𝘀 100 𝗬𝗲𝗮𝗿𝘀..100 𝗛𝗲𝗿𝗼𝗲𝘀 𝗮𝗻𝗱 𝗩𝗶𝗹𝗹𝗮𝗶𝗻𝘀.
Immenso.

𝗦𝗶𝗱𝗻𝗲𝘆 𝗟𝘂𝗺𝗲𝘁, dal canto suo, rilancia la sua carriera confezionando una pellicola che fotografa un quadro disperato.

Il tramonto dell’innocenza data in pasto alla corruzione.
La difesa di un idealismo sempre più minacciato da interessi personali e ipocrisia.

Tutto all’interno di un quadro metropolitano in cui un singolo individuo cerca, con incredibile tenacia, un senso più profondo di giustizia.

Un film meraviglioso, degno della sua fama, assolutamente da vedere, almeno una volta, nella vita.

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2 Commenti

  1. Credo, da quello che ho letto nell’articolo e da quello che ricordo del film, che Sidney Lumet, scegliendo Al Pacino e altri attori straordinari, abbia voluto palesare, più che altro, come è difficile venirne a capo, quando uno degli agenti si ribella ed esige giustizia nei riguardi di alcuni suoi colleghi corrotti. Per fare questo, difatti, bisogna trasgredire le regole dunque la legge. Per questo, insorgono feroci discussioni e scontri a fuoco. Spesso gli sbirri abusano del potere a loro concesso. Nel senso che quello che fanno è un conto, mentre quello che prescrive la legge è un altro. Tendono a far scemare le ammende, ad esempio. Talvolta però, come si è visto in più casi, usando una violenza inaudita possono arrivare anche al punto da uccidere qualcuno. Episodi di razzismo e di bullismo ne abbiamo a bizzeffe ma non riguardano solo questi. Questo gran bel film credo che abbia messo i presupposti per tutti questi episodi, che accadono ora come accadevano allora.

    1. Ciao Pierluigi, grazie per il commento.

      Indubbiamente la storia vera di Frank Serpico rappresenta un potente atto di accusa verso la corruzione morale e le varie storture che affliggono parte del sistema.

      Inoltre, la regia di Lumet e l’interpretazione di Pacino ne fanno un grandissimo film.

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