Possessor
Brandon Cronenberg, figlio del leggendario David, dimostra con Possessor di non essere un semplice erede, ma un autore con una voce potente e personale. Il film si colloca perfettamente nel solco del body horror filosofico che ha reso celebre il padre, ma rielabora quei tratti in chiave più glaciale, astratta e tecnologica. Siamo in un futuro distorto, dove una misteriosa agenzia utilizza impianti cerebrali per far “possedere” i corpi altrui da assassini professionisti, che agiscono su commissione, sacrificando l’identità ospite per compiere omicidi irrintracciabili. Già questa premessa racconta un’epoca dominata dalla spersonalizzazione e dalla perdita del sé, concetti che Cronenberg figlio maneggia con intelligenza e crudele eleganza.