Terrifier 3

Terrifier 3Terrifier 3
Anno: 2024
Regista: Damien Leone
Sceneggiatura: Damien Leone
Genere: orrore
Cast: David Howard Thornton, Lauren LaVera, Elliot Fullam, Samantha Scaffidi

La consacrazione di un’icona horror ormai entrata nell’immaginario collettivo. Un cattivo sanguinolento che non guarda in faccia a nessuno, un clown muto che uccide chiunque gli presenti di fronte e che oltraggi la sua strada. Un Natale da ricordare.

Questo potrebbe essere il riassunto del terzo capitolo di Terrifier 3, saga fortunata venuta dalla mente di Damien Leone. Un capitolo forse inferiore rispetto al suo precedente, ma che porta all’estremo ciò che aveva  introdotto. È un film con un budget più elevato, effetti speciali portati all’eccesso e una narrazione molto più fluida.

Terrifier 3Trama di Terrifier 3

Art è creduto ormai morto, dopo gli eventi di Halloween. I fratelli Sienna e Jonathan cercano di ripartire e di rifarsi una vita, riavvicinandosi anche in vista del Natale ormai alle porte, ma il male aleggia sulle loro teste. Art The Clown è vivo e stavolta non è solo.

Considerazioni

Si potrebbe dire che ormai la figura di Art The Clown sia entrata nell’immaginario collettivo. Il suo mutismo è chiaro che possa ricordare quello dei maggiori personaggi horror della storia, da Michael Myers a Jason Voorhees, a suo modo Leatherface e i pochi gemiti che emette.

Ma Art The Clown non è solo muto, è un mimo vero e proprio: le sue movenze, i suoi gesti, i suoi sorrisi sarcastici mentre ti guarda morire o le prese in giro come fosse un bullo scolaretto, lo rendono un personaggio unico. Ed è forse stata questa la carta vincente di Leone. Laddove il John Carver di Eli Roth nel buon Thanksgiving ha fallito, Art The Clown ci è riuscito, andando a creare un nuovo Bau Bau di cui avere paura.

Su questo Leone ci gioca attraverso gli occhi della protagonista Sienna, una simil Nancy Thompson alle prese con Freddy Krueger, e chissà se Sienna potrà divenire la nuova final girl, considerando anche la mitologia dietro al suo personaggio e alla spada come Re Artù. Solo il tempo ce lo potrà dire. Ho accennato al fatto che Art The Clown non è solo. Di fatto in questo capitolo ha come compagna di vita Victoria Heys, già conosciuta nel primo capitolo: i due diventano dei veri incubi, con il loro uso di armi affilate, trucchi e poca cura nel vestirsi, si mostrano ai nostri occhi come gli assassini nell’altrettanta fortunata saga La notte del giudizio.
Il finale di fatto è un home invasion vero e proprio, dove ci si prende il tempo per torturare, sbeffeggiare e schifarsi.

In conclusione, possiamo dire che ci troviamo di fronte ad un capitolo riuscito ed ad una nuova icona del cinema horror.

FLAVIO CAMPANACCI.


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