The Life of David Gale

Che cosa pensiamo della pena di morte?

Possiamo arrogarci il diritto di decidere quando qualcuno deve morire?

David Gale (Kevin Spacey) è nel braccio della morte.

Ha stuprato e ucciso la sua migliore amica.

Ma lo ha fatto davvero?

Gale non ha mai rilasciato interviste ne spiegato i motivi del suo gesto.

Si decide a farlo a pochi giorni dall’esecuzione.

Ad intervistarlo, su richiesta, sarà la giovane giornalista Bitsey Bloom (Kate Winslet) e un tirocinante che si recheranno a Huntsville nel Texas dove è recluso Gale.

L’intervista si svolgerà in tre giorni, non potrà registrarla e sarà Gale a decidere cosa potrà includere nel suo articolo e cosa no.

Primo giorno

Gale inizia ad illustrare la propria storia con dovizia di particolari, mostrando gli eventi attraverso una serie di ricche retrospettive.

Iniziando come stimato ed irreprensibile docente di filosofia all’Università del Texas, si batte assieme all’amica Constance Harraway per l’abolizione della pena capitale, illustrando il suo ruolo attivo come membro di Death Watch, gruppo per la campagna contro la pena di morte.

Ad una festa universitaria, Gale viene astutamente sedotto da un’attraente studentessa, di nome Berlin, appena espulsa dalla scuola.

La ragazza approfitta del suo fascino e degli effetti dell’alcool per coinvolgerlo in un atto di sesso sfrenato, invitandolo ad essere brutale e quasi violento.

Secondo giorno

Il giorno successivo, dopo aver perso un confronto televisivo col Governatore del Texas in seguito ad un acceso dibattito, Gale viene incriminato e arrestato con l’accusa di stupro.

Inizia così per il professore una successione di eventi che lo porteranno a un grave crollo psicologico e all’alcolismo.

La moglie, spesso in trasferta a Barcellona e distante affettivamente da tempo, pagherà la cauzione solo dopo averlo lasciato vari giorni in carcere.

Chiederà il divorzio via mail.

Si trasferirà definitivamente in Spagna, portandosi via il figlio piccolo a cui Gale è profondamente legato.

L’Università lo inviterà drasticamente a lasciare la cattedra, contribuendo ulteriormente alla fine della sua carriera e della sua reputazione; Infine verrà indirettamente invitato ad allontanarsi anche dall’attivismo di Death Watch.

La vita di David è finita.

Terzo giorno

Constance è adesso l’unica amica che rimane a David che, dopo un periodo di profonda depressione, viene spinto a smettere di bere e a trovarsi un nuovo lavoro.

Si scoprirà però che l’amica è affetta da leucemia ormai allo stadio terminale e, in un momento di riflessioni e grande sconforto, i due si abbandoneranno ad una notte d’amore.

Il giorno seguente la donna verrà trovata morta sul pavimento della sua casa, legata e stuprata e Gale verrà arrestato e condannato a morte.

Oltre al soffocamento attraverso un sacchetto di plastica, l’autopsia rivelerà anche l’ingestione delle chiavi delle manette con le quali è stata legata, presumibile (ma non dimostrata) tecnica di tortura utilizzata dal regime comunista di Ceausescu, menzionati da Gale durante una lezione universitaria.

Qui mi fermo

Ho raccontato, in parte, la trama di questo meraviglioso film che passò in sordina nonostante il cast assolutamente perfetto, le musiche strazianti e il colpo di scena finale.

Mi fermo perchè questo è uno di quei film  capaci di stravolgerti l’anima, di farti male.

Talmente male da soffrire quantomeno come la protagonista nella parte finale.

Uno di quei film che avrebbe meritato quintali di Oscar e lodi.

Ai tempi della sua uscita alcuni dissero che in realtà incoraggiava la pena di morte.

Chi lo pensa è stato solo incapace di coglierne il significato.

Questo film urla il diritto alla vita.

Questo film urla a squarciagola il diritto alla giustizia, di chiunque.

Clicca quì per vedere il nostro trailer


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