Una Vita al Massimo

Una Vita al Massimo – True Romance
𝐝𝐢 𝐓𝐨𝐧𝐲 𝐒𝐜𝐨𝐭𝐭 (1993)

Il mite venditore di fumetti Clarence Worley si innamora della bella Alabama, ex ragazza squillo.
Per liberarla da un passato scomodo, uccide il suo protettore, e fugge con lei e una valigia piena di cocaina.
Ma sulle loro tracce, oltre alla polizia, c’è anche una pericolosa famiglia mafiosa.

CITAZIONE.

“𝘌’ 𝘥𝘢𝘭𝘭’84 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘶𝘤𝘤𝘪𝘥𝘦𝘷𝘰 𝘯𝘦𝘴𝘴𝘶𝘯𝘰. 𝘗𝘰𝘪 𝘷𝘦𝘯𝘨𝘰 𝘢 𝘤𝘢𝘴𝘢 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘳𝘪𝘳𝘦 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘦’ 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘳𝘰𝘯𝘻𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘶𝘰 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘦 𝘥𝘦𝘷𝘰 𝘴𝘶𝘣𝘪𝘳𝘦 𝘨𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘴𝘶𝘭𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘶𝘵𝘵𝘢𝘯𝘢.”
(𝐃𝐨𝐧 𝐕𝐢𝐧𝐜𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐂𝐨𝐜𝐜𝐨𝐭𝐭𝐢)

𝐔𝐍𝐀 𝐋𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐓𝐎𝐑𝐈𝐀.

Quando la famiglia mafiosa dei Coccotti, capeggiata dall’avvocato Vincenzo, irrompe nella tua casa/roulotte all’improvviso perché tuo figlio ha rubato la droga del suo cliente Lil’ Blue Boy, le tue possibilità di sopravvivenza sono appese a un filo, ad essere ottimisti.

Questo lo sai bene, soprattutto se sei un ex poliziotto ormai in pensione.
E allora puoi solo decidere come andartene.
Perché, anche se sei ormai spacciato, la tua uscita di scena può essere davvero memorabile…

…Ti fai offrire una sigaretta e attacchi con quell’aneddoto storico su come i Mori abbiano conquistato la Sicilia, mischiando poi il loro sangue con quello dei siciliani.

A questo punto avrai l’attenzione di tutti, e sarà quello il momento in cui dirai ai presenti che appartengono a una stirpe incrociata con quella degli antichi conquistatori; cosa inaudita e inammissibile per dei bifolchi come loro.

Però lo dice la storia e la storia non mente mai.

Comincerai a notare degli strani movimenti e un crescente nervosismo da parte di Vincenzo, e capirai che la tua ora é ormai giunta.

E allora li guarderai tutti in faccia soddisfatto e te ne andrai così, con il sorriso sulla labbra per essere riuscito a farli arrabbiare sul serio, poco prima che il proiettile su cui era scritto il tuo nome fin dall’inizio metta fine a tutto quanto.

Considerazioni.

Partendo da una sceneggiatura di 𝐐𝐮𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧 𝐓𝐚𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨 e 𝐑𝐨𝐠𝐞𝐫 𝐀𝐯𝐚𝐫𝐲 (la produzione impose un finale diverso e meno tragico), il regista mette in scena un film adrenalinico che flirta con molti generi, senza perdere mai un equilibrio di fondo.

Dentro, troviamo un po’ di tutto: romanticismo, sesso, violenza, mafiosi e poliziotti, aspiranti attori e produttori cinematografici, cocaina, scene on the road, rapporto padre/figlio, tramonti sull’oceano e locali malfamati, baci appassionati e sparatorie con proiettili a raffica…e pure Elvis Presley.

Pellicola con almeno un paio di sequenze memorabili che restano impresse nella memoria, e una prova buonissima da parte di tutti gli attori coinvolti.

Notevoli sia i protagonisti principali che quelli di contorno, grazie alla presenza di un cast stellare.

Come Christian Slater che ha la faccia e la spavalderia giusta per vestire i panni di Clarence, e Patricia Arquette, una bomba sexy e assolutamente irresistibile.

Il piccolo cameo che ci offre Christopher Walken, invece, vale da solo tutto il film.

Anche Gary Oldnan nel ruolo di Drexl, ex protettore di Alabama, regala un’interpretazione memorabile.

Mentre Brad Pitt, nella parte del fattone Floyd che passa le sue giornate sdraiato sul divano a fumare erba, é assolutamente esilarante.

In una scena appare persino il compianto James Gandolfini, futuro Tony Soprano nell’omonima serie.

A suo modo, un piccolo cult.

Molto brutto e fuorviante, a mio avviso, il titolo italiano.


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