Il Diavolo del Devonshire

Il Diavolo del Devonshire

Una mattina di Febbraio, nell’inverno del 1855, che fu particolarmente rigido in Inghilterra, gli abitanti di Devon trovarono una serie continuata di impronte a forma di ferro di cavallo, che si estendevano per 65 Km sulla campagna coperta di neve. Le strane impronte erano perfettamente allineate, impresa questa impossibile per un animale a quattro zampe e difficile anche per uno a due zampe. La cosa più strana era che le impronte erano visibili non solo sul terreno, ma anche sui tetti delle abitazioni. Si fermavano davanti ai muri alti più di tre metri o pagliai alti anche sei per poi continuare o dall’altra parte o anche sui pagliai, come se l’ostacolo non esistesse. Ciò portò a pensare che si trattasse di un uccello, anche se non si conosceva uccello che potesse lasciare impronte da 20-25 cm… per poi muoversi in quel modo.. La curiosità prevalse e i cittadini seguirono le orme fino alla fine del percorso, che andava a terminare contro un muro di mattoni.

Le impronte infatti riprendevano proprio al di là della parete, senza però che la coltre di neve accumulatasi sulla parte alta del muro risultasse in qualche modo calpestata.
Poi le impronte raggiungevano un covone di grano, per ritrovarsi oltre, senza che, anche in questo caso, si notasse il passaggio di qualche corpo pesante. E non bastava ancora. Passavano sotto un cespuglio di rosa spina e sopra alcuni tetti. Insomma, era come se qualche burlone equilibrista si fosse divertito durante la notte a costruire un rompicapo per i poveri villici.
La spiegazione popolare fu che il Diavolo in persona avesse visitato il Devon quella notte. Il mistero delle impronte comunque non fu mai risolto.

Pare che dopo 150 anni (2009) si sia verificato un caso analogo nella cittadina di Woolsery, nel Devon settentrionale. Non essendoci a Woolsery, caproni, mucche o simili, la gente ha subito pensato ad una visita notturna del Maligno. Alcune impronte pervenute nel cortile di tale signora Wade, sono state prese tanto sul serio che si sono disturbati ad esaminarle perfino gli scienziati del Centro Zoologico di Fortean. Il direttore del Centro, cercando di capire se le impronte siano state lasciate da conigli o lepri dirà quanto segue: ”mi chiedete se credo che il diavolo lasci gli abissi dell’inferno per fare delle passeggiate nel Devon settentrionale? Certo che no. Ma se mi chiedete se esistono dei fenomeni che non possono essere spiegati dalla scienza, allora la mia risposta e’ sì. D’altra parte le conoscenze umane si espandono in continuazione ed e’ mia convinzione che fenomeni attualmente ritenuti paranormali saranno un giorno spiegati dalla scienza”.

Varie ipotesi

Teoria 1

Se si trattava davvero di un burlone equilibrista doveva aver fatto una bella faticaccia per coprire più di 50 km nel gelo della notte e in mezzo alla neve fresca e alta.
Per di più doveva avere anche una certa fretta, visto che le impronte si fermavano sovente sul limitare delle porte.

La «Plymouth Gazette», riportava l’idea di un prete che suggeriva trattarsi di un canguro, dimenticando che il canguro ha zampe artigliate.
Ipotesi contestata e contrastata da quella, certamente più plausibile, presentata sul «Flying Post» che indicava in un uccello la probabile causa del misterioso percorso di orme. Teoria immediatamente smontata da un altro articolo comparso sull’ «Illustrated London
News» in cui si faceva osservare che non esiste al mondo alcun uccello munito di zoccoli ferrati!

In aggiunta, l’articolista segnalava che, pur avendo trascorso oltre cinque mesi nelle distese innevate del Canada, non gli era mai capitato di osservare impronte simili.
Il 3 marzo sull’ «I1lustrated London News» il grande naturalista e anatomista Richard Owen sentenziava che l’analisi scientifica delle impronte parlava a favore di un tasso. Quella notte, evidentemente, alcuni tassi si erano ridestati dal sonno invernale ed erano usciti dalle tane alla ricerca di cibo.Ipotesi plausibile, peccato che Owen non spiegasse per quale stravagante motivo tutti quei tassi avessero deciso di andare a caccia saltellando su una sola zampa……

TEORIA 2

Forse l’ipotesi più plausibile venne proposta da Geoffrey Household, il quale nel 1985 pubblico’ un libro – The Devii ~ Footprints – in cui sono raccolte tutte le testimonianze legate a questo caso misterioso.

Ecco la possibile,logica, spiegazione dei fatti:
“Sono propenso a ritenere che quella notte dal centro del porto militare di Devonport si sia innalzato, forse a seguito di qualche disguido, un pallone sonda. Libero dagli ormeggi, ha potuto sorvolare la zona senza alcun controllo.
Dall’ oggetto pendevano due sacchetti appesi a delle funi. Sono stati questi pesi a lasciare le impronte e questo spiega anche
come mai ne sono state trovate pure sui tetti delle case …

Si tratta senz’altro di un’informazione importante che potrebbe spiegare la dinamica di ciò che successe. Ma, pur dandola per buona, c’è almeno ancora un dettaglio che non quadra.

le impronte del diavolo di Devon se si dà un’occhiata su una cartina geografica alla serie di impronte, si nota immediatamente che fanno ampi, indecifrabili
giri fra i centri di Topsham e Exmouth.
Un pallone sonda si sarebbe “comportato” in un modo tanto disordinato?
Non avrebbe, invece, seguito un percorso lungo una linea retta, nella direzione del vento prevalente, che quella notte, detto per inciso, soffiava da est?

Insomma, un bel rebus. Un mistero che, dopo tanti anni, continua a restare insoluto.


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