Il Megalodonte Esiste Ancora?

Stasera si parlerà di uno squalo di notevoli dimensioni estinto circa 1 milione e mezzo di anni fa il Megalodonte.

Una bocca larga un metro e mezzo con un’apertura della mandibola di oltre due metri, tanto da poter inghiottire un uomo senza masticarlo o una piccola auto, denti lunghi anche 17 o persino 20 centimetri capaci di mordere con una forza dieci volte maggiore di quella dell’odierno squalo bianco…

Noto per i grandi denti fossili, Il nome scientifico deriva dal greco e significa “grande dente”..

Considerato uno dei più grandi e potenti predatori che siano mai esistiti, i resti fossili di megalodonte suggeriscono che questo squalo gigante possa aver raggiunto una lunghezza massima di 18 metri e forse qualcosa in più con una dimensione media di 10,5 metri.

Mentre la maggior parte degli esperti è concorde sul fatto che le prove disponibili dimostrino che il megalodonte si sia estinto, l’idea di una popolazione di questi squali sopravvissuta sembra aver stimolato l’opinione pubblica.

C’è da dire che gli indizi a supporto di questa teoria siano generalmente scarsi e ambigui.

Il fatto più eclatante fu’ quello dell’estate 2013 dove si parlo appunto del megalodonte e delle sirene, con filmati alterati al computer, false prove, false testimonianze ed attori che impersonavano improbabili scienziati, solo per creare audience.

Su un piano più strettamente scientifico, i sostenitori della sopravvivenza del megalodonte citarono il ritrovamento nel 1872 di due enormi denti di squalo lunghi poco meno di 13 centimetri, da parte dell’HMS Challenger, per i quali è stata proposta la datazione a 24.000 e a 11.000 anni fa.

Altri esperti valutarono queste stime sbagliate poiché i depositi di diossido di manganese non sono costanti e, di conseguenza, non possono essere un indicatore affidabile per la datazione dei fossili.

Per quanto riguarda le testimonianze, ci furono alcuni avvistamenti e storie particolarmente suggestive come ad esempio, quella dell’ittiologo David G. Stead ricordata nel suo libro Sharks and Rays of Australian Seas, del 1963.

Ecco la storia:

«nel 1918 i pescatori di aragoste di Port Stephens si rifiutarono per parecchi giorni di recarsi ai loro regolari siti di pesca in vicinanza della Broughton Island.

Gli uomini erano andati a lavorare in quelle secche pescose, che sono a grande profondità, quando aveva fatto la propria comparsa un immenso squalo.

Questo era di dimensioni quasi incredibili, ed aveva saccheggiato, un contenitore dopo l’altro, molte aragoste e portato via, a detta dei pescatori , “contenitori, funi di attracco e tutto il resto”.

Tutti quegli uomini erano unanimi nel ritenere lo squalo un animale che non avevano visto neppure nei loro peggiori sogni, e la lunghezza che gli attribuivano erano nel complesso, assurde.

Uno dei membri dell’equipaggio affermò che lo squalo misurasse “almeno 100 metri!”; altri sostennero che era lungo quanto il molo su cui ci trovavamo: circa 35 metri!

La cosa certa era che erano tutti concordi nell’attribuire all’enorme pesce uno spettrale colore biancastro.”

Altri avvistamenti

In Italia, nel 1934 due vedette della polizia costiera inseguirono uno squalo lungo circa 20 metri, nei pressi di Ischia; poco tempo dopo, nei pressi della vicina isola di Procida fu avvistato e catturato un innocuo squalo elefante, di ben di 12 metri, probabile responsabile dell’equivoco.

Alcuni avvistamenti relativamente recenti di grandi creature simili a squali, e interpretati inizialmente come avvistamenti di megalodonti, sono normalmente considerati abbagli dovuti all’avvistamento di squali elefante e squali balena, o di altri grandi animali.

È improbabile anche se non impossibile che alcuni di questi avvistamenti siano dovuti a squali bianchi di dimensioni enormi.

Di sicuro, ci accorgeremmo se – come i criptozoologi sostengono – lungo le nostre coste si aggirasse una popolazione di squali lunghi 15 metri!

Insomma, ad oggi non c’è nulla di certo, nessuna tesi scientifica dell’esistenza del megalodonte si è rivelata plausibile, e tutte le prove fornite si sono mostrate delle enormi bufale.

Viene da chiedersi come sia possibile che, con le nuove tecnologie, quali sonar, eco scandagli, radar, posizionatori satellitari, robot subacquei e via dicendo, nessuna nave riesca ad avvistare questo incredibile animale ..

E voi che ne pensate ?


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